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Torna Fotografia Europea

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Domani l’inaugurazione delle mostre a partire dai Chiostri di San Pietro

25 aprile 2024
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Reggio Emilia “La natura ama nascondersi” è il titolo, nonché filo rosso, di Fotografia Europea 2024 che sbarca da domani (inaugurazione ore 19) fino al 9 giugno in città. Punto nevralgico, com’è oramai la tradizione, sono i Chiostri di San Pietro dove i curatori –Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart – hanno collocato ben dieci esposizioni.

Al piano terra, una mostra che cattura l’infinita mutevolezza delle nuvole in una collettiva, intitolata “Sky Album. 150 years of capturing clouds” a cura di Luce Lebart e Michelle Wilson, in cui si celebra la vastità e la bellezza delle immagini di nuvole e l’unicità della pratica di fotografare il cielo da parte di scienziati, dilettanti e artisti.

Al primo piano, il progetto espositivo di Helen Sear, dal titolo “Within Sight”, presenta una serie di opere che esplorano la dissoluzione della prospettiva a lente singola associata all'obiettivo della macchina fotografica. Yvonne Venegas con “Sea of Cortez” traccia una storia in equilibrio tra l’esperienza della sua famiglia e quella di un’intera generazione che ha sfruttato i territori intorno al Mar di Cortez, mentre il fotografo indiano Arko Datto, con il progetto “The Shunyo Raja Monographies” porta all’attenzione dei visitatori la catastrofe climatica del Delta del Bengala.

A seguire Matteo de Mayda, fotografo veneziano, espone immagini satellitari e al microscopio, che fanno parte del progetto “There’s no calm after the storm”. Si intitola “Landscaping" ed è interamente dedicata al paesaggio sudafricano la mostra di Jo Ractliffe ripreso durante i suoi viaggi in auto lungo la costa sud-occidentale mentre, nel grande corridoio centrale dei Chiostri, Natalya Saprunova espone il progetto “Permafrost”.

La fotografa americana Terri Weifenbach in “Cloud Physics” esplora la vitale interconnessione tra le nuvole del nostro pianeta e le intime forme della sua vita biologica e Lisa Barnard con la mostra “An Act of Faith: Bitcoin and the Speculative Bubble” conduce alla riflessione sull’essenzialità della natura nella creazione di bitcoin. Infine, Bruno Serralongue dedica il suo progetto, dal titolo “Community Gardens of Vertus, Aubervilliers”, alla lotta che alcuni giardinieri hanno iniziato nel 2020 per opporsi all’abbattimento di oltre 4.000 metri quadrati di orti, a favore di nuove costruzioni per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Tante altre le sedi dove ammirare i progetti protagonisti di Fotografia Eropea, da Palazzo Magnani a Palazzo da Mosto e Villa Zironi. Le mostre partners si potranno visitare al Palazzo dei Musei, allo Spazio Gerra e alla Panizzi. l

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