Gazzetta di Reggio

Fotografia Europea

Luigi Ghirri al Palazzo dei Musei protagonista l’incanto del buio

Giulia bassi
Luigi Ghirri al Palazzo dei Musei protagonista l’incanto del buio

Autori internazionali alle prese con il tema visionario della notte

27 aprile 2024
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Reggio Emilia Particolarmente visionaria al Palazzo dei Musei è la mostra “Luigi Ghirri. Zone di passaggio” curata da Ilaria Campioli, in cui si propone una riflessione sul tema del buio e della notte con l’obiettivo di raccontare quanto rappresentano nell’immaginario collettivo. Punto di partenza sono le numerose quanto sublimi opere di ambientazione notturna, una tra tutte “Bologna 1987” che Luigi Ghirri ha realizzato nel corso della propria produzione. Sono i luoghi «illuminati in maniera provvisoria, o gli spazi che vivono una loro discreta semioscurità e che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria», in cui si attiva una lettura alternativa del reale.

Rispetto alla storia del procedimento fotografico, il rapporto fra luce e buio è essenziale. Per Ghirri sono quindi i bagliori, i lampi, le piccole intermittenze come quelle delle lucciole a esprimere le migliori modalità di illuminazione poiché mantengono intatto l'incanto del buio, preservando le zone d’ombra.

A questo proposito, l’esposizione, imperdibile, presenta il lavoro di diversi e importanti autori di rilievo internazionale che, a partire dalle sperimentazioni sul medium e sulla visibilità della fine degli anni Sessanta, utilizzano il buio come possibilità di narrazione. Come afferma il filosofo Alain Badiou «la stessa contraddizione della notte è quella di offrire riparo a ciò che è esposto, invisibilità alla bellezza del visibile». Ecco quindi che gli autori in mostra Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska Van Der Molen si muovono all’interno di questo spostamento paradossale che viene offerto dal buio, utilizzandolo per cercare di raccontare ciò che vi accade.

Ai Musei anche i vincitori della open call di Giovane Fotografia Italiana #11 | Premio Luigi Ghirri 2024, promossa dal Comune, in partnership con alcuni festival internazionali che hanno dato vita a Contaminazioni, la collettiva a cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi che vede in mostra, sempre a Palazzo dei Musei, gli scatti dei sette artisti selezionati dalla giuria internazionale: Claudia Amatruda con Good Use Of My Bad Health, Benedetta Casagrande con All Things Laid Dormant, Noemi Comi con Proxidium, Massimiliano Corteselli con Contrapasso, Camilla Marrese con Field Notes for Climate Observers, Cinzia Romanin con Transcendence e Alessandro Truffa con Nioko Bokk.

I sette progetti selezionati propongono una riflessione su quelli che sono gli spazi intermedi, le zone di contaminazione e di reciproca trasformazione tra gli uomini e il resto del vivente, utilizzando materiali e approcci ampi e stratificati, in cui il medium fotografico entra a far parte della riflessione stessa. Domani Giovane Fotografia Italiana assegnerà diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Luigi Ghirri, del valore di 4.000 euro. Il vincitore avrà anche la possibilità di esporre una versione più ampia del suo progetto in una mostra personale in Triennale Milano (inverno 2025). Domani mattina (ore 11) è prevista una visita guidata dai curatori con interventi di Valentina Galloni, Fausto Papa e Martina Miselli. 

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