Carso di nuovo fiamme, bloccate ferrovia e autostrada Evacuato Castel del Monte, in Sardegna brucia deposito rifiuti
In Unione europea dal primo gennaio a oggi si è stabilito il record dei roghi che complessivamente hanno avvolto un'area di 600mila ettari, più dell'intera Liguria (542mila), una cifra quasi 4 volte la media degli ultimi 16 anni.
TRIESTE Una giornata d'inferno per il traffico intorno a Trieste. Non bastasse la data da bollino nero con il quale Autovie Venete indica traffico caotico, per i turisti che da Austria, Germania e Italia attraversano la zona diretti in Croazia, un incendio divampato nuovamente sul Carso, proprio in prossimità della barriera autostradale Lisert che consente l'accesso a Trieste, ha bloccato strade, autostrada e ferrovia. Il tratto interessato è lo stesso dei precedenti incendi: da Monfalcone a Trieste, pochi chilometri ma le alte fiamme divampate vicino ai binari del treno hanno causato l'interruzione della circolazione ferroviaria.
Poi, quando il rogo si è avvicinato all'autostrada, è stata chiusa anche quella e per le tante auto incolonnate che avevano già affrontato ore di traffico per raggiungere il Lisert, è cominciato un imbottigliamento. Unica via praticabile per raggiungere Trieste e da lì proseguire per l'Istria a quel punto è diventata la stretta strada Costiera. Troppo piccola per sostenere il peso di migliaia e migliaia di veicoli. Infatti, ben presto è rimasta bloccata. Unica scelta, un ampio giro attraverso la Slovenia.
Quasi impossibile però per chi era rimasto intrappolato nella concentrazione di lamiere. In alternativa, per i viaggiatori a piedi che avevano affollato le stazioni ferroviarie, il trasferimento via mare: è quello scelto da Trenitalia. Ma nel pomeriggio sono arrivate la pioggia - che un po' ha allentato la morsa delle fiamme - e la bora. Questa ha fatto alzare il mare creando problemi alla nave ingaggiata da Trenitalia e ostacolato il volo dei due elicotteri e del Canadair che operavano sul Carso. Nel pomeriggio le fiamme sono giunte fin vicino alle case a un campeggio a Duino con 1.300 ospiti, che è stato in parte evacuato, così come un supermercato e alcune abitazioni.
La Guardia costiera ha salvato 9 turisti tra cui un bimbo che, raggiunto il mare a piedi, al ritorno non hanno potuto proseguire, bloccati dalle fiamme. Qualcuno è stato ospitato nelle strutture di accoglienza appositamente allestite. Senza contare i danni strutturali alla sede ferroviaria, il fumo e l'odore acre, giunti fino a Trieste. Insomma, una congiunzione astrale sfavorevole che fa dire lapidariamente al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, "da Trieste non si può più uscire, ingorgo enorme sulla Grande viabilità e deviazione in Slovenia". Dal canto suo, il vicesindaco di Duino, dove è concentrato l'incendio, Mitja Petelin firma un'ordinanza per chiedere "ai cittadini di tutto il territorio comunale di non muoversi di casa, se non per estrema necessità, e di indossare le mascherine Ffp2 se si esce". A sera, la situazione è leggermente migliorata ma l'emergenza non è finita.
Trieste però non è un'eccezione. D'altronde, in Unione europea dal primo gennaio a oggi si è stabilito il record dei roghi che complessivamente hanno avvolto un'area di 600mila ettari, più dell'intera Liguria (542mila), una cifra quasi 4 volte la media degli ultimi 16 anni. E nemmeno in Italia Trieste fa eccezione: a Sassari è andato a fuoco uno stabilimento di smaltimento dei rifiuti, con preoccupazione tra gli abitanti della zona. Castel del Monte, invece, ex maniero federiciano del Patrimonio Unesco, è stato evacuato per un incendio che ha raggiunto la pineta antistante il monumento. Sono state evacuate anche ville e strutture ricettive della zona, alla periferia di Andria.