Gazzetta di Reggio

Sani e belli
Il nutrizionista

Senso di gonfiore e problemi digestivi: i cibi da evitare e quelli “buoni”

di Angelica Amodei
Senso di gonfiore e problemi digestivi: i cibi da evitare e quelli “buoni”

Senso di gonfiore, problemi digestivi, dolori addominali dopo i pasti sono sintomi di cui soffre un grande numero della popolazione italiana. Come possiamo aiutarci con l’alimentazione? Risponde l’esperto Corrado Pierantoni, nutrizionista clinico ed endocrinologo

15 settembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





“Le mal digestioni sono tutte quelle sensazioni di gonfiore che si possono avere durante la giornata soprattutto assumendo alcuni cibi. Ma non solo: altra causa di gonfiore può essere dovuta anche allo stomaco troppo a lungo vuoto. Non bisognerebbe mai far circolare i succhi gastrici troppi a lungo, senza cibo da digerire. Ad esempio, il caffè preso senza aver mangiato nulla va a stimolare la secrezione dei succhi gastrici che poi creano situazione di gonfiore, aerofagia. Mangiare più volte al giorno impedisce questo meccanismo. Anche per questo motivo sono utili gli spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.

Importante anche non abusare con troppe spezie, che oggi utilizzano un po’ tutti, ma che sono stimolanti dei succhi gastrici, causando in particolare acidosi.

E bisogna limitare i lieviti, o meglio la chimica, altra causa delle mal digestioni. Meglio tostare il pane, optare per quello azzimo che è senza lievito. Oppure scegliere quello di segale senza lievito o il pane arabo. Bene anche freselline integrali.

I disturbi digestivi più frequenti oggi sono essenzialmente due: l’iper-acidosi e l’aerofagia causati da un singolo pasto (magari errato dal punto di vista della scelta delle combinazioni e delle cotture) o da patologia esistente, come gastrite, diverticoli, colon irritabile.

Ma quali sono le cause di questi disturbi?

Se non esiste una patologia, il più delle volte si tratta di disturbi legati a quello che mangiamo. Se nella stessa giornata mangiamo cibi troppi acidi o aerofagici, creiamo mal digestione, acidità. Infatti, aerofagia e iposideremia (la carenza di ferro) sono un problema comune ai vegetariani che devono compensare con l’apporto di legumi e approfittare del limone per condire verdure e insalate. La vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro vegetale.

Come comportarci con i legumi? Quali altri alimenti nello specifico danno più problemi?

I legumi sono tra i cibi più aerofagici, ma possiamo consumarli dopo averli passati. Andrebbero limitate anche alcune categorie di verdure, come ad esempio le famiglie delle brassicacee. Quindi parliamo di cavoli, broccoli, rape, verze. È bene dire che non vanno “banditi” per sempre. Piano piano si possono reintrodurre quando sono passati i disturbi. È, invece, bene portare a tavola cibi che aiutino a combattere questi disturbi: tra gli ortaggi troviamo le carote, finocchi, cuore di carciofo, il prezzemolo, basilico, la frutta di stagione, come condimenti il limone e l’olio di oliva…

Perché proprio l’olio di oliva?

L’olio di oliva è un nostro alleato prezioso: è ricco di acidi grassi insaturi che in dosi adeguate fa abbassare il colesterolo, controlla i trigliceridi e le funzioni principali dell’organismo, aiutandolo a rimanere in salute. Senza contare che è ricco di vitamine, in particolare la vitamina E che è un antiossidante per eccellenza.

Quando gonfiori, aerofagia, acidosi sono episodi occasionali e non patologie diagnosticate (dalle gastroscopie e dalle colonscopie), quali accortezze dobbiamo avere per tenerli alla larga?

Si tratta di accortezze sullo stile di vita. La prima è l’attività fisica perché gran parte di questi disturbi sono peggiorati dallo stress e dalla tensione nervosa che causano mal digestione, bruciore di stomaco. L’attività fisica permette di scaricare la tensione nervosa favorendo il rilassamento. Altro grandissimo aiuto arriva dalle tisane e dalle acque aromatizzate, dall’azione detox, capaci di contrastare acidità e l’aerofagia. Un esempio? Decotto a base di semi di finocchio e semi di coriandolo. Ma anche semi di finocchio e fiori di camomilla. O ancora: semi di anice. 

In che modo ci vengono in aiuto?

Sono efficaci per rilassare il nervo vago, il nostro secondo cervello, che innerva l’intestino decidendo quando farlo rilassare o contrarre. Ecco perché è utilissimo, specie la sera, approfittare dei benefici di una tisana in grado di stimolare il rilassamento sia dell’intestino sia del cervello da cui partono tutti i comandi.