Senso di gonfiore e problemi digestivi: i cibi da evitare e quelli “buoni”
Senso di gonfiore, problemi digestivi, dolori addominali dopo i pasti sono sintomi di cui soffre un grande numero della popolazione italiana. Come possiamo aiutarci con l’alimentazione? Risponde l’esperto Corrado Pierantoni, nutrizionista clinico ed endocrinologo
“Le mal digestioni sono tutte quelle sensazioni di gonfiore che si possono avere durante la giornata soprattutto assumendo alcuni cibi. Ma non solo: altra causa di gonfiore può essere dovuta anche allo stomaco troppo a lungo vuoto. Non bisognerebbe mai far circolare i succhi gastrici troppi a lungo, senza cibo da digerire. Ad esempio, il caffè preso senza aver mangiato nulla va a stimolare la secrezione dei succhi gastrici che poi creano situazione di gonfiore, aerofagia. Mangiare più volte al giorno impedisce questo meccanismo. Anche per questo motivo sono utili gli spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.
Importante anche non abusare con troppe spezie, che oggi utilizzano un po’ tutti, ma che sono stimolanti dei succhi gastrici, causando in particolare acidosi.
E bisogna limitare i lieviti, o meglio la chimica, altra causa delle mal digestioni. Meglio tostare il pane, optare per quello azzimo che è senza lievito. Oppure scegliere quello di segale senza lievito o il pane arabo. Bene anche freselline integrali.
I disturbi digestivi più frequenti oggi sono essenzialmente due: l’iper-acidosi e l’aerofagia causati da un singolo pasto (magari errato dal punto di vista della scelta delle combinazioni e delle cotture) o da patologia esistente, come gastrite, diverticoli, colon irritabile.
Ma quali sono le cause di questi disturbi?
Se non esiste una patologia, il più delle volte si tratta di disturbi legati a quello che mangiamo. Se nella stessa giornata mangiamo cibi troppi acidi o aerofagici, creiamo mal digestione, acidità. Infatti, aerofagia e iposideremia (la carenza di ferro) sono un problema comune ai vegetariani che devono compensare con l’apporto di legumi e approfittare del limone per condire verdure e insalate. La vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro vegetale.
Come comportarci con i legumi? Quali altri alimenti nello specifico danno più problemi?
I legumi sono tra i cibi più aerofagici, ma possiamo consumarli dopo averli passati. Andrebbero limitate anche alcune categorie di verdure, come ad esempio le famiglie delle brassicacee. Quindi parliamo di cavoli, broccoli, rape, verze. È bene dire che non vanno “banditi” per sempre. Piano piano si possono reintrodurre quando sono passati i disturbi. È, invece, bene portare a tavola cibi che aiutino a combattere questi disturbi: tra gli ortaggi troviamo le carote, finocchi, cuore di carciofo, il prezzemolo, basilico, la frutta di stagione, come condimenti il limone e l’olio di oliva…
Perché proprio l’olio di oliva?
L’olio di oliva è un nostro alleato prezioso: è ricco di acidi grassi insaturi che in dosi adeguate fa abbassare il colesterolo, controlla i trigliceridi e le funzioni principali dell’organismo, aiutandolo a rimanere in salute. Senza contare che è ricco di vitamine, in particolare la vitamina E che è un antiossidante per eccellenza.
Quando gonfiori, aerofagia, acidosi sono episodi occasionali e non patologie diagnosticate (dalle gastroscopie e dalle colonscopie), quali accortezze dobbiamo avere per tenerli alla larga?
Si tratta di accortezze sullo stile di vita. La prima è l’attività fisica perché gran parte di questi disturbi sono peggiorati dallo stress e dalla tensione nervosa che causano mal digestione, bruciore di stomaco. L’attività fisica permette di scaricare la tensione nervosa favorendo il rilassamento. Altro grandissimo aiuto arriva dalle tisane e dalle acque aromatizzate, dall’azione detox, capaci di contrastare acidità e l’aerofagia. Un esempio? Decotto a base di semi di finocchio e semi di coriandolo. Ma anche semi di finocchio e fiori di camomilla. O ancora: semi di anice.
In che modo ci vengono in aiuto?
Sono efficaci per rilassare il nervo vago, il nostro secondo cervello, che innerva l’intestino decidendo quando farlo rilassare o contrarre. Ecco perché è utilissimo, specie la sera, approfittare dei benefici di una tisana in grado di stimolare il rilassamento sia dell’intestino sia del cervello da cui partono tutti i comandi.