Gazzetta di Reggio

Sani e belli
L’intervista

Gli aiuti dalla natura, Renato Raimo: «Usiamo così i rimedi naturali per il benessere»

di Sabrina Chiellini
Gli aiuti dalla natura, Renato Raimo: «Usiamo così i rimedi naturali per il benessere»

Attore di professione nonché esperto di fitoterapia: i suoi consigli

03 luglio 2023
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Attore di professione nonché esperto di fitoterapia. La popolarità il toscano Renato Raimo l’ha raggiunta grazie ai personaggi di alcune serie televisive come quello di Mauro Zanasi, in CentoVetrine o quando ha recitato in Un posto al Sole e Don Matteo. Ma l’attore e regista, laureato in Farmacia all’Università di Pisa con una tesi in Fitochimica, anche quando era impegnato sul set delle fiction Rai più seguite degli ultimi anni, ha continuato a seguire la farmacia di famiglia “Raimo dr. Giovanni” e i suoi interessi nel settore della medicina naturale. È esperto di piante medicinali e omeopatia ed è fitopreparatore. Ha frequentato i laboratori della Domenico Ulrich di Torino, riscoprendo l’arte della preparazione galenica a base di piante officinali. Nel 1992 si è perfezionato in fitoterapia alla scuola di perfezionamento dell’Università degli studi di Siena. In questa veste di “tutor” esperto in fitoterapia, forte dei 35 anni di attività nel settore, Raimo ha partecipato su RaiDue a “Detto Fatto” trasmissione condotta da Bianca Guaccero e sui social non manca di dare consigli su come rimettersi in sesto con preparati galenici e rimedi naturali.

Oggi tutti ricorriamo alle cure naturali per raggiungere il benessere. Abbiamo chiesto al dottor Raimo quando la fitoterapia può essere un valido supporto. E’ importante però conoscerne anche i limiti - è la prima importante premessa – e divulgare in maniera sicura l’uso delle piante medicinali. «Ci sono tre concetti fondamentali intorno a cui ruota il benessere con le erbe: qualità, sicurezza, efficacia del prodotto». L’altro aspetto da tenere sempre presente riguarda il web o quello che si può trovare sui giornali: «Mai fidarsi del sentito dire, approfondire sempre con un esperto, prima di assumere qualsiasi integratore. La fitoterapia non è una medicina “alternativa” ma la madre di tutte le terapie farmacologiche, è dalle piante che sono nati i primi farmaci. Ma prima di assumere erbe medicinali vanno valutate le corrette indicazioni dei singoli rimedi, le diverse tipologie dei prodotti  derivanti da piante e quindi dei dosaggi, dei possibili effetti collaterali delle singole piante, dei vantaggi ma anche delle pericolosità delle associazioni “fai da te”». Anche se si tratta di integratori, ogni rimedio naturale contiene un insieme di principi attivi, il fitocomplesso, che «se somministrato in modo corretto può portare beneficio; invece se è assunto in associazione con altre piante o con farmaci di sintesi può far nascere il problema delle interazioni pericolose», aggiunge Raimo.

Cominciamo a fare qualche esempio, sapendo che anche le erbe hanno una loro “stagionalità”. In questo periodo molti pazienti cercano facili rimedi per tenere sotto controllo il peso.

“Molti credono che l’ananas faccia dimagrire. L’ananas invece è un anti-edema, un antinfiammatorio. L’approccio giusto che dobbiamo avere, quando vogliamo trovare il giusto rapporto con il nostro peso, è quello della depurazione, necessaria dopo l’inverno, quando siamo carichi di tossine da eliminare. Quindici giorni di depurazione con il cardo mariano il tarassaco, la bardana. Nelle giuste dosi aiutano ad attivare gli organi che aiutano a drenare. Aumentare anche l’apporto di acqua, elemento importante per il nostro organismo in quanto svolge numerose funzioni. Ma bisogna bere acqua in quantità giusta, senza esagerare, consiglio sempre di fare un esame per vedere se quello che beviamo è sufficiente e per verificare dopo alcuni giorni se quello che stiamo facendo va nella giusta direzione”.

“I risultati migliori si ottengono mirando la terapia, l’ananas da solo non basta. In presenza di cellulite una riattivazione del drenaggio e una riduzione degli edemi trattenuti è fondamentale. Vediamo cosa fare: Ananas in associazione con betulla Linfa MG 1DH, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno saranno molto utili in tal senso. E’ importante anche l'associazione di ippocastano o vite rossa per riattivare la circolazione ed evitare il ristagno dei liquidi e quindi la cellulite. La garcinia gambogia garantisce un’azione sull'assorbimento e sul metabolismo dei grassi. La  gymnema regola l'assorbimento degli zuccheri. Anche il fucus vesicolosus  con il suo meccanismo d'azione fa sì che lo iodio fornito dall'alga marina venga utilizzato dalla tiroide per la sintesi degli ormoni tiroidei che favoriscono i processi catabolici cellulari, ossia la trasformazione dei materiali accumulati, come i grassi, in energia. È fondamentale però un'alimentazione corretta che non vuol dire restrizione ma dieta equilibrata in funzione dell’età e della costituzione. Si raccomanda un’attività fisica costante, moderata per chi non ha fatto sport durante l’anno. Meglio una passeggiata a passo svelto, senza oggetti in mano per circa 30 minuti”.

Esistono piante dimagranti ?

“Direi di no. Esistono piante che riattivano il metabolismo. L’alga marina e il fucus vesicolosus, per esempio. Ma attenzione a leggere le etichette, per evitare tachicardia o nervosismo”.

Prendiamo il fucus. «Contiene iodio che non è una banalità. Se la tiroide funziona bene attivi il metabolismo. Ma un eccesso  può portare effetti collaterali che il paziente non sa valutare. Serve sempre l’aiuto di una figura sanitaria che apre la mente. La legge che in Italia ha reso pericoloso solo ciò che è chimico, ma anche l’integratore può nascondere delle insidie. Per questo è importante sentire un medico e un farmacista sulle eventuali interazioni”.

Torniamo alle piante che aiutano a perdere peso.

“Una pianta importante l’arancia amara (citrus aurantium), è largamente usato negli integratori alimentari consigliati per la riduzione del peso. Nella buccia c’è un principio attivo, la sinefrina, sostanza stimolante e dimagrante utile a sciogliere i grassi e a riaccendere il metabolismo. Ma la sinefrina va assunta con moderazione, non più di 36 milligrammi al giorno. Fa aumentare termogenesi, aiuta a bruciare i grassi depositati ma può fare male se il paziente ha problemi cardiaci. Nell’uomo funziona bene l’associazione di fucus e tarassaco”.

Un altro esempio? 

“La ginkgo biloba viene consigliata per migliorare la memoria ma non si può assumere durante una terapia farmacologia con antiaggreganti piastrinici. Da sola la ginkgo è un ottimo rimedio per le vasculopatie periferiche, ed è un ottimo antiossidante, utile quindi negli anziani per migliorare l’apporto di sangue in periferia e quindi l’ossigenazione dei tessuti, rallentando l’invecchiamento cellulare. Ma se inavvertitamente viene associata con gli antiaggreganti diventa un potenziante dell’effetto farmacologico di questi ultimi aumentando notevolmente il rischio di emorragie".

L’approccio alla fitoterapia moderna richiede quindi un  uso corretto delle piante medicinali per le interazioni che possono avere con l’uso di farmaci. 

“Un punto su cui insistere: un’attenzione e una preparazione maggiore da parte degli addetti al settore, una legge opportuna che tuteli il consumatore-paziente, e un approccio più critico da parte di quest’ultimo. Quindi, il suggerimento che posso dare a chi si reca in farmacia è di non limitarsi a chiedere “un prodotto di erboristeria”, ma di esigere un “consiglio adeguato di fitoterapia”, avvisando il farmacista esperto nel caso si stiano assumendo altri prodotti o si stia seguendo una terapia con farmaci di sintesi. Sicuramente il professionista saprà consigliare il rimedio più idoneo o dissuadere dall’assunzione errata di prodotti fitoterapici, consigliando il dosaggio giusto per ogni tipo di estratto”.

Scottature: aloe sì o no?

“Iperico, erba di San Giovanni, calendula e per prevenire e migliorare l’abbronzatura, venti giorni prima di esporsi al sole è sempre meglio integrare con il betacarotene che va a migliorare la risposta della cellula all’aggressione del sole. In caso di piccoli eritemi usare la calendula con l’iperico. Ma si raccomanda sempre e comunque un’alta protezione. Per gli  eritemi solari in fase acuta aiuta anche l’omeopatia, iperico e apis mellifica: il veleno d’api nelle diluizioni e modalità consigliate dal medico o farmacista esperto. Insomma, vale la pena ripetersi, non si può improvvisare”.