Gazzetta di Reggio

Il salvataggio

“Eravamo lì per caso”, la banda del buco torna libera. Indagini su altri coinvolti

Lorenzo Attianese
“Eravamo lì per caso”, la banda del buco torna libera. Indagini su altri coinvolti

Non si allontanano i sospetti sui quattro che ieri sono stati individuati dopo che un 34enne romano è rimasto bloccato in un cunicolo in via Innocenzo XI, a due passi da Vaticano

12 agosto 2022
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ROMA. "Non c'entriamo nulla, passavamo da lì e abbiamo cercato di scappare per paura, c'è stato un malinteso". La presunta banda del buco torna in libertà ma non si allontanano i sospetti sui quattro che ieri sono stati individuati dopo che un 34enne romano è rimasto bloccato in un cunicolo in via Innocenzo XI, a due passi da Vaticano. Molti tasselli ancora mancano secondo gli investigatori, che non hanno trovato macchinari per scavare, forse portati via prima dell'arrivo dei soccorsi. E non si può escludere che diverse altre persone possano essere coinvolte e che potrebbero essere riuscite ad uscire prima da quel passaggio minuscolo.

Il giovane messo in salvo, rimasto intrappolato per una giornata a sei metri sotto terra e soccorso dai vigili del fuoco, si trova ancora in ospedale. I due uomini di origini napoletane invece, che erano stati arrestati nella stessa strada dopo aver tentato la fuga all'arrivo dei carabinieri, hanno affrontato un processo per direttissima per difendersi dall'accusa di resistenza ma ora sono liberi. "Stavamo passando in macchina per caso e abbiamo visto un ragazzo che chiedeva aiuto, quando abbiamo visto il tunnel abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via - si sono giustificati - mentre andavamo via ci ha accostato un'auto e abbiamo visto le pistole ma non abbiamo capito che erano carabinieri perché era un'auto civetta". Al termine dell'udienza il giudice ha convalidato l'arresto non applicando la misura cautelare a carico dei due e fissando il processo al prossimo 20 dicembre. Sugli altri due, romani e componenti del presunto gruppo (compreso il 34enne messo in salvo), resta la denuncia per danneggiamento e crollo colposo. I quattro individui per il momento sembrano uniti da qualche indizio: la loro presenza in quello stesso luogo e il comportamento dei due napoletani che aveva insospettito gli investigatori al loro arrivo durante i soccorsi, tanto da indurli a bloccarli: durante la fuga avrebbero persino speronato l'auto civetta dei militari.

L'allarme era partito da un locale sfitto, dove erano iniziati gli scavi del cunicolo durante il quali è venuta giù una parte di asfalto che ha bloccato il 34enne a circa 6-7 metri di profondità. Poi i vigili del fuoco sono riusciti a portare in superficie l'uomo dopo otto ore e un delicato intervento di recupero. L'uomo-talpa probabilmente sarà ascoltato nei prossimi giorni e per ora resta in ospedale, ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma: è in prognosi riservata anche se non è in pericolo di vita e le sue condizioni sarebbero peggiorate a causa di una sindrome da schiacciamento. Nei prossimi giorni sarà ascoltato anche il proprietario del locale vuoto dove il gruppo stava eseguendo lo scavo. Nelle vicinanze di via Innocenzo XI ci sono due banche distanti alcune centinaia di metri dal luogo dello scavo e dunque resta plausibile l'ipotesi del colpo fallito: forse i quattro volevano procedere a step fino all'obiettivo, probabilmente il caveau di una banca (non sarebbe la prima volta, in quella zona), contando di agire indisturbati approfittando della città svuotata dal Ferragosto imminente. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Roma e ora si dovrà chiarire anche se la presunta banda non fosse più numerosa e contasse anche su eventuali altri complici e basisti.