Gazzetta di Reggio

Animali

A La Spezia guerra per i cinghiali reclusi nel parco, Comune e Regione divisi su abbattimento

Laura Ivani
A La Spezia guerra per i cinghiali reclusi nel parco, Comune e Regione divisi su abbattimento

Molti cittadini hanno portato frutta e verdura fresca, oltre a tinozze d'acqua. Una animalista è stata arrestata per aver rotto con un martello un lucchetto dei cancelli e per aver fatto resistenza alle forze dell'ordine

13 agosto 2022
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LA SPEZIA. Nove cinghiali, due scrofe con i loro cuccioli, da cinque giorni sono chiusi nel parco comunale della Maggiolina alla Spezia. Martedì mattina gli ungulati sono stati notati passeggiare nei pressi della zona verde. Per evitare rischi, per loro e per il traffico cittadino, sono stati chiusi all'interno del parco. Ma da lì, però, non se ne sono più andati. Questo per una situazione di impasse che si è creata e che contrappone da una parte la norma regionale e dall'altra l'ordinanza voluta dal sindaco della Spezia.

Secondo la legge regionale gli animali dovrebbero essere addormentati e poi soppressi. Questo in virtù anche del rischio peste suina che ha interessato alcune zone della Liguria, anche se non attualmente lo Spezzino. Ma il sindaco Pierluigi Peracchini ha firmato un'ordinanza con cui impone che gli ungulati vengano portati via ma rilasciati in una zona sicura, senza alcun abbattimento. In sostanza la Regione, che ha competenza sui selvatici, non può intervenire in un parco comunale. E i cinghiali restano all'interno del parco della Maggiolina, accuditi da associazioni animaliste che presidiano la zona "a tutela degli animali", spiegano. Molti cittadini hanno portato frutta e verdura fresca, oltre a tinozze d'acqua. Una animalista è stata arrestata per aver rotto con un martello un lucchetto dei cancelli del parco e per aver fatto resistenza alle forze dell'ordine: voleva far uscire i cinghiali. La città, intanto, si è divisa tra chi denuncia danni e disagi determinati dalla presenza dei cinghiali e chi invece vorrebbe salvarli. Tra le proteste, quelle dei gestori del parco giochi interno all'area verde che a causa della chiusura stanno subendo importanti perdite economiche. Altri protestano perché vogliono tornare a 'vivere' il parco.

L'ultimo capitolo di questa vicenda è un giallo che si è consumato in queste ore: il ritrovamento della carcassa di un cucciolo di cinghiale all'interno del parco. Nessun ungulato mancherebbe all'appello e per questo la presenza di quella carcassa è un "giallo". I veterinari dell'Asl l'hanno rimossa per sottoporla alle analisi relativi alla peste suina e per comprendere quali siano state la cause della morte. Tra le ipotesi c'è che l'animale sia stato introdotto già morto da qualcuno, forse per protesta. O che sia morto per cause naturali che sia sfuggito al conteggio iniziale. Solo le analisi daranno una risposta. Intanto gli ungulati sono diventati la principale attrazione cittadina, con gruppi di curiosi che si avvicinano alla cancellata del parco per osservarli.