Gazzetta di Reggio

Reggio

GIORNATA DELLA MEMORIA

Mostra “In absentia” storia di Lucia Finzi e degli ebrei emiliani

Mostra “In absentia” storia di Lucia Finzi e degli ebrei emiliani

CORREGGIO. S’inaugura oggi alle 15.30, al museo Il Correggio la mostra “In Absentia”, collettiva in ricordo dell'Olocausto con opere di Massimiliano Alioto, Gabriele Arruzzo, Omar Galliani, Giovanni...

19 gennaio 2014
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CORREGGIO. S’inaugura oggi alle 15.30, al museo Il Correggio la mostra “In Absentia”, collettiva in ricordo dell'Olocausto con opere di Massimiliano Alioto, Gabriele Arruzzo, Omar Galliani, Giovanni Sesia, Hermann Nitsch, Massimo Lagrotteria, Tea Giobbio, Giuseppe Gonella, Ali Hassoun, Giorgio Ortona, Silvio Porzionato, Santiago Ydañez, Svetlana Grebenyuk, Luca Pignatelli, Paolo Quaresima, Francesco De Grandi, Aldo Sergio, Cristiano Tassinari e Trento Longaretti. La mostra è curata da Margherita Fontanesi e da Salvatore Trapani, fondatori nel 2012, del progetto ARS (Art Resistance Shoah) e gode del patrocinio dell’Istoreco. L’esposizione ha come fulcro l’esperienza tragica della correggese Lucia Finzi e la deportazione ad Auschwitz dei cittadini ebrei emiliani avvenuta dal campo di smistamento di Fossoli (Carpi) nel febbraio 1944. Un racconto che ci arriva con “Se questo è un uomo” di Primo Levi che ha narrato quel tragico viaggio in treno dove c’era anche Lucia Finzi. «Abbiamo voluto raccontare la Shoah partendo proprio dalla storia di una donna di Correggio» dice Margherita Fontanesi. Dopo l’inaugurazione ci sarà una conferenza di Salvatore Trapani per chiarire il peso culturale della tradizione nel processo politico intrinseco allo Sterminio e la presentazione del catalogo della mostra edito da Vanilla Edizioni. In programma anche la coreografia “Senza sogno” del ballerino padovano Giuseppe Palombarini che danzerà su musiche tratte dal film “Il Pianista” di Roman Polanski.

«Abbiamo voluto rievocare la storia di una vittima che rappresenta anche quella di tante altre – aggiunge la Fontamesi – e l’abbiamo fatto con lo strumento che ci è proprio: l’arte, quel mezzo espressivo tanto temuto dal regime nazista». Perché l'Art Resistance Shoah è un progetto ambizioso «che mette al centro della sua ricerca il valore dell’arte come gesto drammatico collegato imprescindibilmente alle scelte politiche di un’epoca» aggiunge Salvatore Trapani.

La mostra resterà aperta fino al 9 febbraio. E in occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, il museo sarà aperto in via eccezionale con due visite guidate (ore 11.30 e 15.30). Info: 0522 691806 (museo Il Correggio).

Silvia Parmeggiani