Feroce aggressione: condannato a 4 anni
Scandiano: pugni e calci al rivale in amore, ma una telecamera filmò tutto. Il 22enne dovrà pagare 25mila euro alla vittima
SCANDIANO. Per due giovani la stessa fidanzata anche se in periodi diversi, poi qualche attrito di natura sentimentale, infine l’aggressione d’inaudita violenza a pochi metri da un pub. Ma tutto venne filmato – in quella terribile nottata del 9 febbraio 2013 – da una telecamera posta fuori da una piscina, a pochi metri dal locale da cui la vittima (il 23enne M.B.) era poco prima uscita.
Un pestaggio assurdo di cui solo ora si conoscono i contorni perché la vicenda è approdata in tribunale a Reggio (il processo si è tenuto con rito abbreviato) e il 22enne scandianese Gianluca Tallarico è stato condannato a 4 anni di carcere. Ma cos’è accaduto di preciso quella sera?
Tallarico si trovava già fuori dal pub e, quando aveva visto uscire il rivale, lo aveva fatto chinare con un inganno: gli aveva detto che qualcuno aveva scalfito la carrozzeria della sua auto, in basso. L'altro si era chinato per guardare meglio e il 22enne ne aveva approfittato per aggredirlo alle spalle e colpirlo con pugni e calci, tanto da lasciarlo disteso per terra.
Poi si era allontanato, apparentemente pago di quel che aveva fatto. Ma a quell'ora (erano le due) non c'era più nessuno in giro, l'aggressione non aveva avuto testimoni e lui deve averci ripensato, perchè pochi minuti dopo era ricomparso sul luogo del delitto, dove il rivale ancora giaceva esanime a terra.
L’aggressore non sapeva che c'erano telecamere in zona e aveva continuato a colpirlo violentemente e con insistenza a calci e pugni. Quindi si era definitivamente allontanato. Il 23enne, rimasto svenuto ancora per qualche tempo, si era poi ripreso. Era riuscito a salire sulla propria auto e qui aveva cercato di dormicchiare per alcune ore. Solo alla mattina aveva trovato la forza di mettere in moto e di guidare fino all'ospedale Magati, dove era stato poi ricoverato con una prognosi di trenta giorni. Per le botte ricevute aveva riportato, tra l'altro, una frattura alla mandibola, e probabilmente solo la sua costituzione robusta aveva evitato danni ancora più seri.
Nell’arco delle tre udienze in cui si è snodato il processo davanti al gup Giovanni Ghini, l’accusa si è comunque ridimensionata: da tentato omicidio a lesioni gravi.
Tallarico, fra l’altro, ha atteso il processo a piede libero: tempo fa è stata respinta dal gip Angela Baraldi la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal pm Maria Rita Pantani.
Tornando al processo – con rito abbreviato, quindi con sconto di pena di un terzo – la vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Romano Corsi. Tallarico, oltre alla reclusione, è stato condannato a pagare alla parte civile una provvisionale di 25mila euro.
L’avvocato difensore Mattia Fontanesi non ha voluto fare dichiarazioni davanti ai taccuini. Prevedibile che questa sentenza di primo grado venga impugnata dalla difesa.
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