Gazzetta di Reggio

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SCANDALO SANITA’ Nel mirino l’appalto da 130 milioni vinto da Coopservice

di Enrico Lorenzo Tidona
SCANDALO SANITA’ Nel mirino l’appalto da 130 milioni vinto da Coopservice

La maxi gara vinta nel 2009 al vaglio dei magistrati. Ma la coop nega ogni coinvolgimento sulle tangenti al Policlinico di Modena

31 maggio 2014
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REGGIO EMILIA

Il maxi appalto da 130 milioni di euro vinto nel 2009 dalla Coopservice di Reggio è nel mirino della procura di Modena, titolare dell’inchiesta sul giro di tangenti e commesse pilotate che gravitavano attorno ai lavori e ai servizi assegnati in capo al Policlinico di Modena. A far finire nel calderone la coop reggiana - i cui vertici non risultano indagati - sarebbe l’appalto della durata di nove anni (scadenza 2018) che Coopservice ha vinto come capofila, assegnato con delibera firmata dall’allora direttore generale dell’ospedale modenese, Stefano Cencetti, ora indagato, membro del centro studi Hmf al quale la coop sponsorizza da anni le conferenze su temi legati alla sanità e agli appalti.

LA GARA. In verità Coopservice si è tenuta solo il 6% dei lavori dell’appalto. Il resto è andato alle altre aziende comprese nell’associazione temporanea di imprese (Ati) che vinse la gara, formata dalla Cir-food di Reggio (specializzata nei servizi di ristorazione), da Servizi Italia (spa quotata in Borsa e controllata da Coopservice, specializzata nei servizi per la sanità, altro sponsor delle conferenze), al consorzio delle costruzioni Ccc (che comprende le coop edili reggiane), la Acea Costruzioni, la Coop facchini portababagli, la Dussmann Service e la Lavanderia Industriale Zbm. I servizi coperti dall’appalto vanno dal lavanolo, alla logistica, alla raccolta rifiuti, al trasporto di degenti e salme, alle pulizie.

NESSUN AVVISO. «L’unico affare che ci lega al Policlinico di Modena è l’appalto di global service che abbiamo vinto nel 2009», confidano a denti stretti gli stessi uomini di vertice di Coopservice dal quartier generale di via Rochdale, a Pratofontana, che avvertono come, in relazione all'inchiesta sugli appalti al policlinico di Modena, «nessuna comunicazione giudiziaria è stata recapitata a manager o legali rappresentanti» della coop, ribadendo «la propria totale estraneità ad accuse che non hanno fondamento nella realtà, avendo sempre operato nel pieno rispetto delle regole e nella massima trasparenza». «Coopservice si dichiara, fin da ora, pronta fornire la propria totale collaborazione agli organi inquirenti - vine aggiunto - nell’intento di definire nelle sedi competenti e in tempi brevi le posizioni processuali del personale coinvolto nell'inchiesta. A tal proposito ha dato mandato ai propri legali di prendere contatti con la Procura di Modena per poter fornire, in tempi rapidi, informazioni e documentazioni utili a chiarire la vicenda»

I SEQUESTRI. Ieri la procura di Modena ha presentato al gip del tribunale la richiesta di convalida del sequestro di denaro e dei documenti compiuto anche alla Multiline srl di Reggio, società di Mauro Amadei, imprenditore che risulta indagato insieme a Cencetti, alla moglie di quest’ultimo (Maurizia Viviani), all'ex deputato diessino di Arezzo Vasco Giannotti e della sua compagna Giorgia Artiano, soci della società di consulenza Gutenberg. L'ipotesi degli inquirenti è che le società e gli enti coinvolti - che operavano nella promozione scientifica e nella ricerca - servissero da ponte per mascherare il passaggio di danaro da chi si aggiudicava lavori e forniture di apparecchiature al Policlinico a chi li assegnava. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e riciclaggio. Negli atti relativi all’operazione affidata ai Nas di Parma, figurerebbero i nomi di cooperative che negli anni si sono aggiudicate lavori nella struttura modenese. I Nas, infatti, parlano di illeciti relativi ad «appalti con grandi gruppi impreditoriali del ramo edile e servizi» con «commesse anche pluriennali».