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Fiera saltata, 37enne a processo

Fiera saltata, 37enne a processo

Scandiano: per l’accusa l’organizzatrice incassò i soldi per gli stand, poi “Sposare il gusto” non si fece

14 settembre 2016
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SCANDIANO. Un’iniziativa commerciale – con tanto di slogan accattivante “Sposare il gusto” – che avrebbe dovuto tenersi a Scandiano due anni fa.

Il condizionale è d’obbligo perché poi non se ne fece nulla, ma di quella manifestazione mai decollata vi sono stati degli strascichi ieri in tribunale a Reggio. Un’appendice giudiziaria che vede sul banco degli imputati l’organizzatrice di quell’evento poi non tenutosi.

E’ infatti accusata di truffa (per alcune migliaia di euro) la scandianese 37enne Tamara Toni, contro di cui vi furono a suo tempo gli esposti di cinque commercianti che avrebbero pagato in anticipo – fra i 150 e i 350 euro – per il relativo spazio in cui allestire lo stand con i propri prodotti.

E ieri mattina, in aula, non sono mancate le prime frizioni fra accusa e difesa.

Pomo della discordia è una fattura mostrata in originale dall’avvocato difensore Vainer Burani, in cui figura scritto a biro che l’imputata avrebbe rimborsato i 150 euro pagati da una commerciante in dolciumi, con tanto di firma della commerciante stessa. Quest’ultima però – sentita come testimone – ha contestato quel documento esibito dalla difesa, ritenendolo fasullo.

Se ne riparlerà il 10 gennaio con altri testimoni (fra cui anche chi del Comune di Scandiano si è occupato della vicenda).

Comunque a fine-udienza l’avvocato Burani ha replicato all’accusa di truffa nei confronti della sua assistita (non presente in udienza) facendo diverse puntualizzazioni: «Toni fece domanda al Comune per mettere in piedi l’iniziativa, poi non effettuata perché mancava della documentazione. Non avendo ottenuto l’autorizzazione – rimarca il legale – dove ha potuto ha restituito i soldi incassati per gli stand. Non è una truffatrice». (t.s.)

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