Gazzetta di Reggio

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Dopo un lungo calvario 

Il mondo del rugby in lutto È morto Maurizio Francia

Ambra Prati
Il mondo del rugby in lutto È morto Maurizio Francia

Aveva 50 anni e tutti i giorni, fino a quando ha potuto, era al campo di via Assalini Figura di riferimento per la società sportiva reggiana, lascia la moglie e tre figli 

10 aprile 2020
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Reggio emilia

Una vita tutta lavoro, famiglia e rugby. Ha suscitato vasto cordoglio nell’ambiente del rugby – dove era una presenza fissa da quasi 15 anni – la scomparsa di Maurizio Francia, morto ieri mattina a Villa Verde: il 5 marzo scorso aveva compiuto 50 anni.

Francia era molto conosciuto nel mondo di questa disciplina sportiva, che ha iniziato a frequentare grazie ai tre figli di 25, 23 e 15 anni: per primo ha militato nel Rugby Reggio il figlio maggiore Mattia, poi il fratello Alex ed infine Luca, l’unico che gioca tuttora.

Quella che è iniziata come un’attività di servizio ai figli, però, è diventata ben presto una vera e propria passione per Maurizio, che è diventato un tuttofare e una figura di riferimento per qualsiasi necessità della società e dei ragazzi. «Dai lavoretti che svolgeva in quanto idraulico ad accompagnatore dei ragazzi, dal guardialinee durante le partite all’organizzazione dei tornei regionali. Si occupava di tutto: manutenzione dei campi, distribuzione di bevande nel corso delle partite, accoglienza delle squadre, allestimento dei cartelli – spiega la moglie Nicoletta –. Negli ultimi quattro anni partecipavamo insieme ai campi estivi di Martin Castrogiovanni, l’ex giocatore della nazionale di rugby. Mio marito era tutti i giorni al campo di via Assalini, finché le condizioni di salute glielo hanno permesso».

Un anno fa la terribile diagnosi di tumore osseo e l’inizio delle cure al Core dove è stato operato l’anno scorso, per la cabala il 5 marzo 2019. «Da allora le metastasi si sono diffuse e la sua salute è peggiorata – ha proseguito la moglie – fino alla positività al Covid-19, una quindicina di giorni fa. Noi stiamo bene, ma le difese immunitarie di Maurizio erano già compromesse».

Non è servito il coraggio dimostrato dal 50enne nel combattere la malattia. «Lui ha affrontato il calvario sempre sereno e tranquillo fino a dodici giorni fa, quando potevo andare all’ospedale a trovarlo, era sorridente e ironico. Poi è subentrato il coma, per fortuna non se n’è reso conto. Maurizio era così di carattere: solare, estroverso, allegro, buono e generoso. Il mio unico rammarico è che si sia goduto poco la vita: ha iniziato a lavorare a 16 anni e ha proseguito fino all’anno scorso, parlava di andare in pensione ma non ha fatto in tempo». La salma di Maurizio, a Coviolo in attesa di cremazione, sarà tumulata nel cimitero di Canali, dove da sempre abita la famiglia Francia. —