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Reggio Emilia, legami con la mafia siciliana: ditta edile verrà gestita dal tribunale

Enrico Lorenzo Tidona
Reggio Emilia, legami con la mafia siciliana: ditta edile verrà gestita dal tribunale

14 settembre 2020
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REGGIO EMILIA  Una ditta che lavora da anni nel settore edile reggiano si è scoperto essere in odor di mafia. Ma non una mafia qualsiasi bensì la mafia storica  siciliana dei cugini Salvo.

La dittà, individuata a Reggio Emilia tramite i controlli per la white list, ha intrattenuto oltretutto rapporti di lavoro e appalto con ditte vicine al clan 'ndranghetistico dei Grande Aracri. Si tratta della Lg Costruzioni srl, sulla quale - per la prima volta in Italia - è stato attivato un controllo giudiziario per evitare tentativi di infiltrazione mafiosa.

Per bloccare un possibile condizionamento da parte della criminalità organizzata , infatti, il tribunale di Bologna ha disposto nei confronti della società la misura di prevenzione del controllo giudiziario per un anno, novità nel panorama italiano applicata all'azienda di Reggio Emilia: continuerà quindi ad operare ma sotto il controllo di un giudice delegato e di un amministratore nominato dal tribunale.

Il provvedimento, per la prima volta in Italia, è stato proposto in forma congiunta dal procuratore della Dda di Bologna Giuseppe Amato e dal questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari, con supporto investigativo del Servizio centrale anticrimine della Polizia.

La società, in seguito a una modifica della compagine aziendale, era finita sotto esame della Questura. Si era infatti appurato che i soci erano riconducibili a una famiglia - facente capo ai cugini Salvo - originaria della provincia di Palermo e il cui capofamiglia, già condannato per associazione mafiosa in quanto appartenente alla "famiglia" di Salemi, nel 1992 era stato vittima di un agguato letale da parte degli esponenti di Cosa nostra Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Antonino Gioé.

Il legame con Reggio Emilia deriva dal fatto che la vedova di Salvo, Giuseppa Puma, dopo il 2000 si trasferì poco dopo i figli Luigi e Maria tra Canali e le colline di Albinea. Tutto fila liscio finché la prefettura non scopre che la Lg Costruzioni è per l'appunto all’83% di Giuseppa Puma e per il 17% di Luigi, mentre le figlia Maria ne è la vice presidente. In controlli fanno emergere fatture con ditte di pregiudicati coinvolti in Aemilia o vicini ai Grande Aracri.

La Lg Costruzioni è una delle società di costruzioni più in vista a Reggio, con interventi edilizi di pregio e un folta catena dei subappalti, esclusa poi dalla white list e sulla quale ora è stato disposto il controllo giudiziario preservandone la continuità e l'occupazione.