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Ozono, è emergenza: Reggio Emilia ripiomba nell’incubo di 7 anni fa

Gabriele Farina

	Da anni la Pianura Padana fa segnare livelli preoccupanti delle concentrazioni di ozono in atmosfera a livello non soltanto italiano ma persino europeo
Da anni la Pianura Padana fa segnare livelli preoccupanti delle concentrazioni di ozono in atmosfera a livello non soltanto italiano ma persino europeo

La nostra provincia seconda solo alla maglia nera Modena. Arpae registra valori fuori legge nonostante il lockdown

10 agosto 2022
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Reggio Emilia La medaglia è d’argento, il riflesso grigio tendente al nero come l’inquinamento che ci tocca respirare quasi ogni giorno.


Gli ultimi dati Arpae fanno segnare un’emergenza per il territorio reggiano. Il campanello risuona per un gas che può provocare danni ai nostri polmoni: l’ozono.
L’Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell'Emilia-Romagna (Arpae) monitora le concentrazioni dell’ozono da quattro stazioni sul territorio reggiano: Febbio (Villa Minozzo), San Rocco (Guastalla), Castellarano e San Lazzaro (nel capoluogo provinciale).
Ogni giorno le centraline registrano un valore chiamato media mobile. Si calcola su un periodo di otto ore e si esprime in microgrammi al metro cubo.


Se il numero eccede la soglia di legge (120 microgrammi al metro cubo) i ricercatori Arpae segnano un superamento giornaliero. Il decreto legislativo 155 del 2010 stabilisce un valore obiettivo di 25 superamenti da non varcare in un anno medio, calcolati prendendo a riferimento il triennio precedente.


Lunedì 8 agosto, 220esimo giorno del 2022, i superamenti a San Rocco erano 63, a Castellarano 57 e San Lazzaro 44. Osserviamo i dati degli ultimi due anni per tracciare la media, come da termini di legge.


Nel 2021, alla stessa data, i superamenti sono stati 39 a Castellarano, 37 a San Rocco e 33 a San Lazzaro. Un anno prima, 8 agosto 2020, San Rocco era in vetta con 44 superamenti, seguita dai 34 fatti segnare sia a Castellarano sia a San Lazzaro.
Calcoliamo la media: a San Rocco i superamenti sui tre anni sono 48, a Castellarano 43, a San Lazzaro 37. I tre valori medi superano i 25 superamenti previsti dalla legge sull’intero periodo dell’anno. In otto mesi, a San Rocco s’è quasi raddoppiato il termine indicato come valore obiettivo dalla legge.


«Il valore obiettivo è il livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso», la spiegazione in merito fornita da Arpae.
Confrontiamo i dati con quelli delle altre province. All’8 agosto 2022, la centralina peggiore in regione è quella del parco Ferrari di Modena con 64 superamenti, uno in più di quelli a San Rocco.


I superamenti nell’area verde modenese scendono a quota 36 nel 2021 e a 44 nel 2020 per un totale di 144 complessivi nel triennio, come per la centralina di San Rocco. Fa ancora peggio Piacenza con la centralina del parco Montecucco: 63 superamenti nel 2022, 38 nel 2021 e 50 nel 2020 per un totale di 151 nel triennio e una media di oltre 50 superamenti.
In generale, in Emilia Romagna sono più le centraline che fanno segnare valori fuori scala (24 postazioni con almeno 25 superamenti all’anno) rispetto agli strumenti in cui i valori sono a norma (11 postazioni). A Febbio, i singoli superamenti del 2020 e del 2021 sono stati seguiti dai 21 superamenti dell’anno in corso.


Torniamo indietro nel tempo: all’8 agosto 2019, i superamenti erano stati 56 sia a San Rocco sia a Castellarano e 45 a San Lazzaro. Nel 2018, San Rocco era ancora in testa con 60 davanti a Castellarano (45) e San Lazzaro (33). Nel 2017, Castellarano aveva fatto segnare 60 superamenti contro i 55 di San Rocco e i 48 di San Lazzaro.
Nel 2016, ancora Castellarano avanti (48) con San Rocco (42) e San Lazzaro (37) a seguire. Soltanto nel 2015 la situazione era peggiore di quella attuale: 67 superamenti a San Rocco, 63 a Castellarano, 50 a San Lazzaro e 33 a Febbio.