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Il Pnrr è “democratico”: progetti in ogni Comune

Gabriele Farina

	Foto di gruppo della task force regionale sul Pnrr con il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, terzo da sinistra
Foto di gruppo della task force regionale sul Pnrr con il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, terzo da sinistra

Il territorio reggiano riceve oltre 347 milioni di euro. La transizione ecologica è la più gettonata

12 agosto 2022
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Reggio Emilia Le missioni del Pnrr sono sei, i Comuni reggiani coinvolti 42. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) fa en plein a Reggio Emilia e provincia.
In arrivo per l’intero territorio reggiano oltre 347 milioni di euro, di cui più di un terzo (141 milioni di euro) affidato ai Comuni. Quasi nove milioni di euro finiranno nelle casse delle Unioni.

Le aziende sanitarie locali e gli enti del servizio sanitario avranno in gestione più di 55 milioni di euro. Altri 47 milioni e oltre finiranno agli enti gestori delle reti di trasporto. La Provincia reggiana avrà in gestione quasi 31 milioni di euro.


Le altre cifre erogate nel territorio reggiano non superano individualmente i 15 milioni di euro. «I numeri confermano la mole davvero importante non solo di investimenti che dovranno ridisegnare in meglio il nostro territorio – commenta Giorgio Zanni, presidente della Provincia –, ma anche di lavoro che sta già da tempo impegnando i nostri enti locali, di concerto con professionisti, aziende e imprese, così come organizzazioni sindacali e terzo settore».

La seconda missione (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”) è la più gettonata con oltre 128 milioni di euro destinati a nuove scuole, efficienza energetica, infrastrutture idriche e riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica.

Quasi sessanta milioni di euro saranno erogati alla luce dei progetti contenuti tra le proposte della quinta missione (“Coesione e inclusione”), soprattutto in merito alla rigenerazione urbana e alla qualità dell’abitare.

Oltre 55 milioni arriveranno nel territorio grazie alle proposte sulla sesta missione relativa alla “Salute”, con riferimento all’ammodernamento degli ospedali e ai servizi di prossimità.
La quarta missione (“Istruzione e ricerca”) consentirà di avere risorse superiori ai cinquanta milioni di euro da investire soprattutto in progetti scolastici con un’attenzione specifica nella messa in sicurezza degli istituti.

Quasi 45 milioni di euro sono in arrivo grazie alla terza missione (“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”), la cui base di partenza è il potenziamento delle linee ferroviarie.

La prima missione (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”) si rivela l’ultima per mole di risorse in arrivo: meno di otto milioni di euro. I fondi saranno utilizzati, tra l’altro, per migliorare i musei, i teatri, i cinema e più attrattivi i borghi.

«Per la pubblica amministrazione la sfida lanciata dal Pnrr è duplice – interviene ancora il presidente –: non solo dobbiamo investire al meglio i finanziamenti, ma dobbiamo anche farlo in tempi celeri ed efficienti, cercando di far viaggiare alla massima velocità la nostra macchina amministrativa, migliorando processi e procedure ed anche riducendo l’impatto della burocrazia sugli stessi enti locali, su cittadini e imprese. Questo è l’ulteriore, importante obiettivo che insieme stiamo cercando di raggiungere».

In tal senso, uno dei compiti della task force Pnrr assegnata dalla Regione alla Provincia di Reggio Emilia attraverso il progetto “Mille esperti” era analizzare la durata media della risposta degli enti locali e gli arretrati a 15 procedure di autorizzazione, di cui 13 utilizzate nella nostra provincia.

Tali procedure sono relative a settori quali lavori pubblici, edilizia, energie rinnovabili e ambiente. L’analisi ha permesso di mettere a confronto i tempi medi reggiani con quelli regionali e con i termini previsti dalla normativa italiana.

«I risultati ottenuti da parte di Provincia, Unioni e Comuni reggiani sono molto incoraggianti rispetto agli ambiziosi target di miglioramento progressivo delle performance della macchina amministrativa – attesta Dario Deveronico, coordinatore della task force istituita in Emilia Romagna –, che punta entro il 2025 a una riduzione del 30 per cento della durata media di tali processi e ad un tendenziale azzeramento dell’arretrato».

Esprime soddisfazione per i risultati ottenuti finora Zanni. «La rilevazione della task force promuove l’attività amministrativa degli enti locali reggiani che in otto procedure su 13 danno risposta a cittadini e imprese della nostra provincia in tempi celeri e con un numero di arretrati di molto inferiori alla media regionale – sottolinea il presidente –. Un risultato frutto di una buona capacità amministrativa che, grazie anche al lavoro di squadra che ha coinvolto tutte le istituzioni, i sindacati e il terzo settore, è stata in grado di intercettare quasi 350 milioni dal Pnrr e sta anche dimostrando di essere in grado di far “camminare” speditamente i progetti, senza intoppi burocratici».

L’obiettivo in Regione e in Provincia è migliorare i risultati ottenuti. «Le linee guida su cui continueremo a lavorare nei prossimi mesi passeranno necessariamente attraverso il tema dominante del Pnrr che è la transizione digitale – conclude Deveronico – intesa non solo come dotazione tecnologica di hardware e software, ma come un insieme ottimizzato di tecnologie, organizzazione, competenze e risorse degli enti locali».