Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

Attacco hacker ai distributori di sigarette: «Una decina i tabaccai colpiti nel Reggiano»

Ambra Prati
Attacco hacker ai distributori di sigarette: «Una decina i tabaccai colpiti nel Reggiano»

“Fuori Alfredo dal 41 bis” è la scritta comparsa sui macchinari Laservideo. La Fit: «Prese di mira le persone sbagliate. Che c’entriamo noi con Cospito?»

28 marzo 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Sono una decina, nel Reggiano, le tabaccherie colpite dagli hacker anarchici. Se la sono presa con le persone sbagliate. È la prima volta che accade una cosa del genere, siamo sbigottiti». Luca Fornaciari, esercente di Guastalla, è il presidente della Fit (federazione italiana tabaccai) di Reggio Emilia. Ieri ha risposto al telefono trafelato, tra una riunione fiume e l’altra, per far fronte al subbuglio provocato dall’attacco hacker nazionale che ha coinvolto anche la nostra città. «Le forze dell’ordine stanno indagando a vari livelli», in primis la Digos.

L’attacco hacker è avvenuto sabato sera alle 19.30: la prima segnalazione sarebbe partita da una tabaccheria di Lecce, per poi espandersi a macchia d’olio in tutto lo stivale. Chi, nella notte tra il 25 e il 26 marzo, ha provato ad acquistare un pacchetto di sigarette ai distributori automatici si è trovato davanti a due sorprese. La prima: un messaggio nel monitor – al posto delle indicazioni per l’utente – con una serie di figure grigie che sembrano poliziotti e in mezzo un uomo col braccio alzato in rosso, con la scritta «Fuori Alfredo dal 41-bis». La seconda: tutti i prezzi delle sigarette (ma anche Gratta & Vinci e ricariche telefoniche) all’improvviso si sono abbassati a dieci centesimi. Un attacco hacker, si presume ad opera degli anarchici, per lanciare un messaggio solidale a favore di Alfredo Cospito, il terrorista anarchico che da ottobre sta facendo lo sciopero della fame contro il 41 bis, il regime di carcere duro cui è stato condannato. I distributori colpiti dall’attacco sono stati esclusivamente quelli di Laservideo Srl, un’azienda con sede a Suzzara, Mantova, specializzata dal 1996 proprio nella vendita di distributori automatici per tabacchi.

«Appena abbiamo appreso dell’accaduto, sabato alle 20, la Fit, non sapendo che distributore avessero, ha avvisato subito tutti gli associati con istruzioni sul da farsi», prosegue Fornaciari. Il messaggio recitava: «Laservideo informa che è in corso un attacco hacker sui loro distributori automatici. Spegni il distributore fino a nuovo avviso». Un avviso che ha salvato molti esercenti, provocando qualche disservizio, visto che ieri parecchi macchinari erano ancora spenti per timore.

«Un attacco indiscriminato, che non ha nulla a che vedere con la nostra categoria – riprende Fornaciari – Non sappiamo perché questi hacker se la prendono con persone che lavorano e che non c’entrano nulla. Personalmente di Cospito non so niente di più di quello che dicono i telegiornali».

La Fit sta cercando, affannosamente, di avere un quadro della situazione. «Stiamo interpellando tutti i tabaccai di Reggio: sono 430, tra città e provincia, la maggior parte con distributori di marchi diversi. Finora, a quanto ci risulta, sono una decina i tabaccai reggiani che sono stati colpiti: ma si tratta di una stima spannometrica e non tutti hanno avuto danni perché i distributori sono stati spenti per tempo o perché sono stati bloccati dalla casa madre».

Per danni si intende vedersi svuotato l’erogatore: alcuni esercenti hanno trovato l’amara sorpresa di aver perso l’intera merce, altri ancora, vedendo dalle telecamere chi aveva prelevato e conoscendo i clienti, è andato a casa loro pretendendo la restituzione.

Neppure Laservideo è stata in grado di quantificare i distributori colpiti. «Possiamo solo assicurare che si è trattato di una parte minoritaria. Forse oggi, quando la situazione tornerà normale, avremo dei numeri – afferma Marco Malavasi, responsabile comunicazione Laservideo – Dalle 20 di sabato i nostri tecnici sono al lavoro non-stop. Non è vero che si è trattato di un attacco centralizzato tramite i nostri server: gli hacker hanno agito direttamente attraverso le connessioni delle singole tabaccherie, altrimenti avremmo avuto un disastro anziché poche centinaia di esercizi».

La precisazione non è peregrina, visto che alcuni tabaccai già parlano di cause risarcitorie.

«Sui social alcuni ragazzi si sono vantati di aver “prelevato” a prezzi di saldo: è un illecito, un furto – conclude Malavasi – È importante che i tabaccai sporgano denuncia». La medesima raccomandazione arriva da Fornaciari. «Chi ha subìto danni deve sporgere querela alle forze dell’ordine e inviare una copia alla Fit e a Laservideo».  l

© RIPRODUZIONE RISERVATA