Gazzetta di Reggio

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Rapinatori catturati a Veggia

Gabriele Canovi
Rapinatori catturati a Veggia

Due banditi con pistola si fanno consegnare 3mila euro sulla ciclopedonale di Sassuolo Hanno sparano un colpo in aria. Inseguiti da un agente fuori servizio, arrestati in un bar

30 marzo 2023
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Casalgrande Era lì per uno scambio di merce. Proprio per questo aveva con sé oltre 3mila euro in contanti. Convinto di incontrare il rivenditore, con cui si era accordato probabilmente via social, si è invece ritrovato davanti a due uomini armati di pistola. Davanti ai suoi rapinatori. Che per spaventarlo hanno anche sparato un colpo in aria, prima di darsi alla fuga ed essere arrestati a Casalgrande.

Succede a Sassuolo lungo la pista ciclopedonale del fiume Secchia nel tardo pomeriggio di martedì. Manca però un dettaglio, cruciale per il racconto di questa storia: lì si trovava per caso un agente della polizia di Stato fuori servizio. Aveva scelto – come fanno molti sassolesi – il Percorso Natura per fare jogging. È stato lui a dare l’allarme ai colleghi, ma soprattutto a rincorrere i rapinatori mentre si davano alla fuga. I due, stranieri di 24 e 26 anni, dopo aver sottratto il denaro alla vittima sono scappati a piedi arrivando a Casalgrande: hanno attraversato il ponte in legno della Veggia e si sono nascosti in un bar del paese. Il poliziotto in borghese che si trovava sul percorso ha prima sentito la telefonata della vittima ai colleghi del Commissariato sassolese, poi ha visto due uomini correre. Il collegamento è stato immediato: «Quelli possono essere i due rapinatori», deve aver pensato. Così anche lui si è messo a correre, sempre in contatto telefonico con i colleghi della sala operativa per fornire loro la posizione esatta dei fuggiaschi. Che nel frattempo erano riusciti a entrare in un bar di Veggia, forse con l’obiettivo di mimetizzarsi tra i clienti e far perdere le tracce al loro inseguitore. Missione fallita, perché pochi minuti dopo il locale è stato accerchiato dalla Squadra Mobile.

Con tutta la cautela del caso, dato che i due risultavano armati, gli agenti hanno fatto uscire i clienti e poi dato il via all’irruzione, bloccando i rapinatori. Immediato l’arresto (per rapina aggravata) e la perquisizione, con il rinvenimento di 3.150 euro in contanti e di una pistola scacciacani, quella utilizzata poco prima lungo il Percorso Natura a scopo intimidatorio per minacciare la vittima. Non si trattava dunque di un’arma vera, ma di un escamotage per la riuscita del colpo. Che, evidentemente, era studiato a tavolino. La vittima, infatti, era stata probabilmente truffata: si era presentata in quel luogo dopo aver preso accordi, probabilmente sui social, con un ipotetico venditore per uno scambio di merce. Per questo aveva con sé tutto quel denaro in contanti. Solo le indagini spiegheranno se erano proprio i due rapinatori a celarsi dietro la figura del venditore.