Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia «Ha avuto un atteggiamento collaborativo, così come aveva già fatto in Questura». Così l’avvocato difensore, Domenico Noris Bucchi, al termine dell’udienza di convalida del fermo in carcere del 42enne senza fissa dimora di origine albanese accusato di tentato omicidio per l’accoltellamento di un 50enne artigiano cutrese, trovato sanguinante al Foro Boario. I fatti si sono svolti martedì scorso alle 14, quando la centrale operativa della Questura è stata allertata dal 118: un passante aveva segnalato un uomo riverso a terra nel parcheggio del Foro Boario, in fondo dove si trovano le colonnine per le auto elettriche. Il 50enne era parso grave: aveva una ferita da arma da taglio all’addome e perdeva molto sangue. Prima di essere caricato sull’ambulanza il ferito ha riferito di essere stato accoltellato e di essersi messo alla guida della sua auto, pensando di recarsi in ospedale in autonomia, ma senza forze aveva dovuto fermarsi e si era accasciato accanto alla portiera aperta della macchina. I medici hanno poi riscontrato un’emorragia interna vicino al cuore. Le indagini della Mobile, coordinate dalla pm Isabella Chiesi, sono partite dalle telecamere di videosorveglianza. E nel giro di 48 ore è scattato il fermo per il 42enne albanese, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti per reati contro il patrimonio, contro la persona e per spaccio: rintracciato in un bar di Sesso, ha ammesso i fatti e ora dovrà rispondere di tentato omicidio. Il suo avvocato difensore, Bucchi, non ha messo in discussione la misura cautelare, ma ha chiesto che il fermo non venga convalidato: «Riteniamo che non vi fosse il pericolo di fuga, che è l’elemento alla base della convalida del fermo», afferma. È attesa ora la decisione del gip Luca Ramponi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA