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Max Mara si espande: alle Fiere arriva il Polo della Moda

Max Mara si espande: alle Fiere arriva il Polo della Moda

Reggio Emilia: maxi investimento da 100 milioni di euro da parte del gruppo Maramotti. Ospiterà più di 800 persone in due magazzini e nel centro direzionali

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Reggio Emilia Le prime indiscrezioni c’erano state a fine febbraio, quando si cominciò a parlare di una trattativa fra il proprietario delle ex Fiere, Giorgio Bosi, e la famiglia Maramotti, decisa a puntare su Mancasale e sull’Area nord. Ora è ufficiale. Il nuovo Polo della Moda di Max Mara Fashion Group sorgerà nell’area delle ex Fiere e sarà caratterizzato da un maxi intervento di rigenerazione urbana, che contempla anche una Università della Moda. È quanto contenuto nel piano attuativo di iniziativa pubblica assunto giovedì dalla giunta, destinato a passare al voto del consiglio comunale. L’investimento di Max Mara è stimato in 100 milioni di euro, il più grande mai realizzato in provincia, e darà nuova vita al polo fieristico, mettendo così definitivamente alle spalle la lunga partita della liquidazione conclusa nel 2019, quando il correggese Giorgio Bosi, Ceo della Pibiplast Group, acquisì i padiglioni di Mancasale. Da allora in molti si sono chiesti quale sarebbe stato il futuro delle fiere, che attraverso la società A.Mor Srl sempre della famiglia Bosi vennero messe a disposizione dell’Ausl per trasformarle in centro vaccinale durante la pandemia. Adesso la svolta. Il progetto targato Max mara prevede la realizzazione di un centro direzionale in grado di ospitare più di 800 persone con uffici, spazi per la progettazione, servizi e show rooms, oltre a due magazzini in grado di soddisfare le esigenze logistiche del gruppo.

La scelta industriale

Max Mara Fashion Group ha di recente razionalizzato la propria struttura industriale identificando due società, Max Mara Srl e Dedimax Srl, come i soggetti a cui delegare lo sviluppo industriale e commerciale dei propri marchi. Max Mara Srl, che si occupa dei marchi “premium”, ha da tempo un campus in via Giulia Maramotti, mentre Dedimax Srl, a cui fanno riferimento i marchi del segmento “contemporary”, svolge le proprie attività su differenti siti, dislocati sul territorio, che non presentano più le dimensioni e le caratteristiche funzionali tali da garantire l’ulteriore sviluppo dell’azienda. Da qui l’esigenza di un nuovo spazio più adeguato per Dedimax Srl, in grado di ospitare, in un unico sito, sia i magazzini, sia il centro direzionale. La scelta delle ex Fiere è stata considerata strategica: la vicinanza del nuovo Polo della Moda alla Mediopadana e al casello della A1, oltre che al campus Max Mara, consentirà di ridurre i tempi di collegamento con le più importanti città italiane ed estere determinando ulteriori sinergie tra le due società del gruppo in numerosi ambiti, a partire da quello di ricerca e sviluppo dei prodotti, andando a formare un centro di eccellenza internazionale nel campo della moda.

Il progetto

L’area oggetto della riqualificazione ha una superficie pari a 13 ettari e – dopo la completa demolizione delle strutture esistenti – ne prevede la rigenerazione, attraverso l’individuazione di una fascia verde lungo via Filangieri con la piantumazione di oltre 2.000 fra alberi ed arbusti, un nuovo accesso su via Moro e la realizzazione di tre volumi destinati alle funzioni direzionali e logistiche del gruppo, per una superficie edificata di circa 47mila metri quadrati. Complessivamente il nuovo intervento si configura come un sostanziale raddoppio dell’attuale campus Max Mara. I nuovi edifici saranno autosufficienti dal punto di vista energetico ed immersi in spazi verdi.

Il concorso

Il progetto architettonico degli edifici che ospiteranno le funzioni direzionali e produttive sarà selezionato sulla base di un concorso internazionale, giunto alla sua fase finale, che si concluderà entro metà luglio. Come già è accaduto per il Campus, insignito del premio Best Office Architecture dal prestigioso Royal Institute of British Architects, l’obiettivo è rigenerare l’area delle ex Fiere dandole una forte caratterizzazione qualitativa. L’intervento porterà con sé anche la riqualificazione e il potenziamento dell’illuminazione pubblica di via Filangeri, il collegamento ciclopedonale sicuro fra l’area delle ex Fiere e il campus Max Mara ad ovest dei Ponti di Calatrava, nonché la riqualificazione di via Majorana, con la realizzazione di percorsi ciclopedonali protetti, una nuova rete di illuminazione e fasce alberate ai lati della carreggiata.

Tempi e Iter

Il Piano attuativo di iniziativa pubblica (Paip) denominato “Polo della Moda”, elaborato da Max Mara Fashion Group e dal Comune, è stato assunto giovedì dalla giunta. La procedura per la sua definitiva approvazione prevede ora la pubblicazione degli atti per la raccolta delle Osservazioni e la successiva predisposizione delle relative controdeduzioni per l’adozione in consiglio comunale, programmata entro fine anno. A seguire, verrà coinvolto il Comitato urbanistico di area vasta (Cuav) di cui fanno parte lo stesso Comune, la Provincia e la Regione, nonché gli enti competenti in materia ambientale e sulla sicurezza. La definitiva è prevista entro il primo semestre del 2025. Dall’approvazione del Piano inizieranno i lavori, che avranno una durata indicativa di tre anni.

Non solo il Polo

Max Mara Fashion Group ha intrapreso due ulteriori iniziative di rigenerazione. La prima, su un’area dismessa, acquisendo la ex Cantina di San Maurizio, a fianco di un importante stabilimento produttivo del gruppo specializzato nella manifattura di cappotti e giacche. L’intervento di rigenerazione dell’area porterà alla realizzazione della “Università Max Mara dei Mestieri della Moda”, un centro di formazione permanente, nonché luogo di ricerca e sviluppo, in un’ottica di collaborazione con l’università e le scuole superiori del territorio. La seconda, nel Parco Industriale di Mancasale, in via Calvi di Coenzo, con la rigenerazione di aree occupate da edifici dismessi, è volta a creare una struttura logistica tecnologicamente avanzata per la società del Gruppo dedicata alla produzione di maglieria e jersey. l

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