Boom di accessi alla Casa delle donne, sempre più under 30 chiedono aiuto
Reggio Emilia, nel 2024 sono quasi 400 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza, gestito dall’associazione Nondasola. L’assessore Rabitti: «C’è più coraggio nel chiedere aiuto»
Reggio Emilia Le donne che decidono di rivolgersi al Centro antiviolenza di Reggio Emilia - Casa delle donne, gestita dall’associazione Nondasola, sono in aumento. Soprattutto per quanto riguarda la fascia tra i 18 e i 29 anni (40% in più rispetto al 2023). Cresce rispetto all’anno precedente anche la percentuale delle giovani ricorse al Pronto soccorso, pur a fronte del calo del numero complessivo degli accessi riconducibili a esperienze di violenza. Aumentano le donne seguite dai Poli territoriali dei Servizi sociali, che hanno dichiarato di aver subito violenza da parte di un uomo: più 9% rispetto al 2023 e anche in questo caso l’incremento è maggiore per la fascia di età tra i 30 e i 39 anni. Inoltre, sono nel complesso 399 i cosiddetti "reati spia" della violenza di genere riportati dalla Divisione anticrimine della Questura e dal Comando provinciale dei carabinieri: il 67% riconducibile a maltrattamenti da parte di familiari e conviventi. Ed ancora i dati della Questura riferiti al 2025 evidenziano un sensibile aumento degli ammonimenti per violenza domestica e atti persecutori, nonché degli ordini di protezione. Sono solo alcuni dei dati, raccolti dal Tavolo interistituzionale, che fotografano il fenomeno della violenza maschile sulle donne nel territorio di Reggio Emilia, presentati ieri mattina nel corso della conferenza stampa finalizzata a tracciare un quadro della situazione in vista dell’appuntamento del 25 novembre, la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Le parole dell’assessore
«Sono ormai 30 anni che in città esiste un Centro antiviolenza, che assiste e sostiene le donne - afferma Annalisa Rabitti, assessora alle pari opportunità -. La violenza maschile sulle donne è un fenomeno trasversale, e che riguarda principalmente le persone che vivono in una relazione di coppia. I dati che presentiamo quest’oggi ci dicono che c’è un aumento degli ammonimenti e delle denunce e che è in aumento il numero delle giovani donne che segnalano situazioni di violenza: a una prima analisi, questo può sembrare un dato negativo ma in realtà evidenzia come l’importante lavoro di sensibilizzazione e prevenzione portato avanti stia conducendo a un’emersione del fenomeno».
I dati del Centro
Nel 2024 il Centro antiviolenza - Casa delle Donne ha accolto 396 donne, a fronte delle 382 nel 2023 e 343 nel 2022. Quasi il 70% sono cittadine italiane, la fascia di età prevalente è compresa tra i 30 e i 49 anni. Sono state invece 96 le giovani tra i 18 e i 29 anni che hanno cercato aiuto, a fronte delle 69 del 2023; 10 le donne con più di 70 anni che si sono rivolte al Centro. Delle 396 accolte, 184 donne hanno figli minorenni, 100 figli maggiorenni e 11 una gravidanza in corso. Per quanto riguarda le violenze subite, 369 sono state di tipo psicologico, sono invece 239 i casi di violenza fisica, 62 di violenza sessuale e 138 di violenza economica. Alto il numero delle donne che hanno subito violenze multiple: 239. Le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza hanno fatto accesso anche ad altri punti della Rete per trovare supporto e in particolare alle Forze dell’ordine (147 casi), al Servizio sociale (67 casi), al Pronto soccorso (77 casi) e ad avvocati (65 casi). Dai dati raccolti risulta che solo 117 donne hanno sporto denuncia.
Le parole della presidente
«L’aumento è sensibile, ma sostanzialmente il dato rimane abbastanza costante negli anni - spiega Sarha Mineo, presidente di Nondasola - C’è una maggiore percentuale di donne giovani, al di sotto dei 40 anni. In Emilia Romagna, siamo il centro che ne accoglie di più. Per noi è fondamentale la prevenzione e al tempo stesso lavorare con i ragazzi sin dall’età più giovane per decostruire luoghi comuni e stereotipi di genere e insegnare loro a creare relazioni basate sul rispetto reciproco. Nondasola lavora già da molto tempo con le secondarie di primo e secondo grado di Reggio e provincia: abbiamo incontrato oltre 24 mila studenti e lavoriamo con circa 90 classi all’anno attraverso laboratori che utilizzano non solo le parole ma anche forme d’arte».
Il decreto Valditara
A proposito di prevenzione, desta non poca preoccupazione il "decreto Valditara", che introduce l’obbligo di consenso genitoriale per le attività scolastiche su temi di sessualità e affettività: «Mi preoccupa - spiega l’assessora Rabitti - perché nelle famiglie in cui ci sono non c’è questa cultura o addirittura ci sono problematiche, il consenso scritto sarà difficile da ottenere. La scuola non dev’essere solo un luogo in cui insegnare a lezione, ma un posto dove far crescere i cittadini del domani. I nostri ragazzi affrontano la sessualità in modo sempre più difficile, per colpa anche degli smartphone. Per questo dico che attività su temi di sessualità e affettività sono fondamentali nelle scuole».
Le forze dell’ordine
Nel 2025 (fino al 14 novembre), sono in aumento i decreti di ammonimento per violenza domestica e stalking emessi dalla Questura di Reggio Emilia: in tutto sono 46, a fronte dei 38 del 2024. Le ordinanze di custodia cautelare emesse per maltrattamento nel 2025 sono state 4, altrettante per stalking e una per violenza sessuale, cui si aggiungono un arresto domiciliare per maltrattamento e quattro arresti per stalking. È stato inoltre disposto il divieto di avvicinamento per 15 casi di maltrattamento, per 17 casi di stalking e in un caso di violenza sessuale. Il numero dei reati registrati nel 2024 a livello provinciale sono 188 per maltrattamento, 42 per violenza sessuale, 65 per stalking. Le Ordinanze di custodia cautelare sono state 6 maltrattamento, 4 per violenza sessuale e 5 per stalking. Gli arresti domiciliari sono stati 2 per maltrattamento e 1 per violenza sessuale. Si sono registrati una condanna con patteggiamento per maltrattamento e 2 ammonimenti.
Pronto soccorso
Nel 2024 le donne che si sono rivolte al Pronto soccorso per situazioni di violenza sono state 173 (294 nel 2023 e 257 nel 2022). Delle 173 violenze, 17 per violenze sessuali ma quasi tutte aveva subito violenza multipla, psicologica e fisica. Nella maggior parte dei casi gli autori erano partner o ex partner, uomini con cui hanno avuto o hanno ancora una relazione affettiva. Le fasce d’età più colpite sono tra i 30 e i 39 anni (48 donne), ma si è rilevato un aumento delle giovani donne tra i 18 e i 29 anni (42 casi). Sono invece stati tre gli accessi al Pronto soccorso di donne con più di 70 anni. Le donne che hanno subito violenza sono in prevalenza di nazionalità italiana e hanno figli. Le vittime hanno riferito al personale sanitario di avere precedentemente fatto accesso ad altri punti della Rete, tra cui il Pronto Soccorso stesso e le Forze dell’ordine. l© RIPRODUZIONE RISERVATA
