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Aiman Napoli avvisa i suoi «Il Renate, squadra tosta»

di Juri Panciroli
Aiman Napoli avvisa i suoi «Il Renate, squadra tosta»

L’attaccante granata sarà uno degli ex della partita in programma domenica «Una trasferta insidiosa, perché loro sono umili ma anche molto bravi»

21 settembre 2017
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REGGIO EMILIA. «Settimana positiva, dopo la bella vittoria col Modena, dove ci siamo concentrati con serietà, professionalità e impegno sul Renate e sono contento del lavoro fatto da questo gruppo coeso verso un unico obiettivo, sperando che tutto vada bene».

L’attaccante Aiman Napoli è il grande ex di Renate-Reggiana e mette in guardia i suoi compagni di squadra dai rischi di questa trasferta e dalle potenzialità di questa piccola squadra di periferia.

«Il Renate - dice - è una squadra che va affrontata con grande umiltà perché sarà pure una realtà piccola ma è composta da persone serie, umili e disponibili e con giocatori in gamba. Servirà concentrazione al 100% nei dettagli perché giocatori come Gomez, che sta facendo tanti gol, un ottimo centrocampista come Palma e un centrale difensivo come Di Gennaro di altra categoria, sanno fare bene i loro lavoro».

Poi c’è un tecnico come Cevoli...

«Nelle tre settimane di ritiro che ho svolte con loro si è mostrato serio, ottimo professionista, amante del lavorare tanto e si vede la sua impronta, infine non dimentico il suo vice Gioacchino Adamo che credo sia la marcia in più di questa società».

Si trova meglio nel 4-2-3-1 o nel 4-3-3?

«Per gli esterni non cambia molto, si attacca e si difende. Ora sto decisamente meglio, me ne sono accorto nell’amichevole col Prato, mentre prima della gara col Modena erano quattro mesi che non giocavo, dal 14 maggio nel playoff, e agonisticamente era difficile ma l’avevo messa in testa perché dovevamo vincere per forza, anche trascurando la fase offensiva. Da attaccante sono più propositivo davanti ma ho fatto anche buone cose da seconda punta e spero di essere al top in un mese ma, mentalmente, lo sono già al 200%».

Ha avvertito subito la fiducia di tutti?

«Giocare una sfida delicata come un derby significa avere la stima del tecnico mentre i compagni sono stati eccezionali nell’integrarmi: non era facile in un gruppo che lavorava insieme da oltre un mese ma mi sono rimboccato le maniche con l’aiuto di tutti e in particolare Carlini, Riverola e Crocchianti».

I tifosi granata saranno in maggioranza e vincere sarebbe un bel viatico per il futuro. «Sarebbe una vittoria da sei puniti e un gran risultato perchè l’anno scorso fino ad aprile perdemmo in casa solo coi futuri vincitori della Cremonese ma siamo rimasti indietro, complice il turno di riposo, perciò dovremo mettere in campo tutto quanto abbiamo. Quando venivano a Renate squadre dal pubblico importante ci mettevano in difficoltà perché, essendo una piazza di 4000 persone anziane, allo stadio c’erano solo i familiari infatti spero vengano in tanti da Reggio per darci una mano».

Le piace Reggio? Che impressione le ha fatto la città?

«La tifoseria mi sembra molto civile ed attaccata alla maglia. A Reggio si sta benissimo, è bella ma mi vedrete poco in giro perché preferisco vivere senza apparire troppo».

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