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Basket serie A

Sulla strada della Unahotels Reggio Emilia di nuovo l’incubo David Logan

Adriano Arati
Sulla strada della Unahotels Reggio Emilia di nuovo l’incubo David Logan

La guardia Usa, 41 anni, guida Scafati prossimo avversario dei biancorossi di coach Priftis

11 gennaio 2024
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Reggio Emilia C’eravamo tanto odiati. Domenica a Scafati la Pallacanestro Reggiana ritroverà il giocatore che più di tutti ha rappresentato un incubo sportivo per il mondo biancorosso dell’ultimo decennio, David Logan.

Il 41enne statunitense di passaporto polacco è il principale responsabile del mancato scudetto 2015 da parte dell’allora Grissin Bon, autore di parecchi dei canestri decisivi che tra gara 6 e gara 7 hanno condannato la formazione biancorossa ad arrendersi ai sardi in un’opportunità unica per entrare nell’albo tricolore.

Non è solo una suggestione lontana, per tanti tifosi reggiani il nome di Logan evoca ancora amarezze assortite, unite all’ammirazione per uno dei giocatori più forti passati in Italia in questi anni. Oltre che un vincente capace di accendersi sempre nei momenti buoni, che si tratti di una finale scudetto o di un match cruciale per la salvezza.

Tanti intrecci

Gli intrecci, d’altronde, sono stati parecchi, l’ultimo il 7 maggio 2023, quando la sua ennesima prestazione sopra le righe ha rischiato di condannare l’Unahotels alla retrocessione. Quel giorno, Reggio doveva superare Trento e sperare in una sconfitta di Napoli, Trieste o Scafati, e proprio Scafati era la “favorita” a un risultato negativo, opposta a una Brescia a caccia dei playoff. E invece, i 30 punti con 7 bombe di Logan hanno permesso ai campani di rimontare dal meno 17 del 30’ e di infilare un parziale da 27-6 nell’ultimo quarto sino al successo 92-88. Vittoria, Givova salva, Logan ancora sugli scudi e la Brescia di Amedeo Della Valle a casa; per “Adv”, un’altra beffa regalata dall’avversario di sempre. Per la fortuna biancorossa, in contemporanea Brindisi ha spazzato via Trieste, altrimenti la serie A e le Final Eight sarebbero rimaste una mera speranza.

La cartolina più dolorosa rimanda ovviamente al giugno 2015, al 115-108 dopo tre supplementari con cui Sassari, trascinata da alcuni cesti improbabili del solito Logan, supera Reggio in gara 6 e porta la finale scudetto alla bella, al 73-75 del 26 giugno e alla fine del sogno.

Una gara iniziata benissimo dai biancorossi, 21-4, e poi stroncata dalla rimonta firmata Logan, Dyson e Sanders. Uno spettro, per davvero.

Gli incastri e gli incroci diabolici non sono terminati e qualche reggiano almeno ha pure potuto godere, delle imprese di Logan, diverse volte accostato, ma sempre senza lieto fine, alla Pallacanestro Reggiana.

In A con Menetti

Max Menetti, dopo averlo corteggiato a lungo, lo chiama a Treviso nel 2019, per provare la scalata alla serie A.

L’impresa riesce, la guardia domina le finali promozioni, con 36 punti nella decisiva gara 3, e festeggia assieme a Chillo e Uglietti, allora in maglia veneta. Da allora, tra un record e l’altro superati, non ha mai smesso di far canestro e nel 2022/23 ha chiuso a 40 anni abbondanti e 18.4 punti di media, secondo realizzatore della serie A. E senza l’orgoglio Brindisi, avrebbe combinato un altro scherzetto a Reggio, abbattendo Brescia a colpi di triple. Si vedrà domenica.

Intanto, a proposito di revival, il suo coach a Sassari Meo Sacchetti è tornato in pista, chiamato dalla barcollante Pesaro al posto di un ex tecnico biancorosso, Buscaglia. Il play? Quello della Grissin Bon sconfitta da Logan, Andrea Cinciarini. l