Musica, Riccardo Guida lancia un messaggio di pace con il suo album
Il musicista di Toano: «Il mio ultimo album si intitola “Qibla” ed è un inno alla libertà»
TOANO. È possibile lanciare un messaggio di pace attraverso la musica? Da sempre la musica si è fatta veicolo di messaggi importanti, e proprio per la sua forte valenza è stata scelta da Riccardo Guida come mezzo per parlare di pace e libertà. Suo obiettivo, in particolare, è portare solidarietà alle popolazioni che negli ultimi mesi hanno avuto a che fare con l’Isis, il califfato islamico sorto in particolare in Siria e Iraq.
Guida ha 35 anni, è nato a Taranto ma si è trasferito a Toano per seguire la moglie. Batterista, percussionista e compositore, ha lanciato il suo album dal titolo “Qibla” (la direzione verso La Mecca, verso la quale pregano i musulmani), disponibile negli stores Amazon e Google Play e, a brevissimo, su iTunes Shazam e Deezer. Si tratta di un album strumentale, all’interno del quale si possono ascoltare sonorità provenienti da chitarra, basso, batteria e pianoforte, in quella che potrebbe essere definita un’opera in continua evoluzione.
«Nei territori dell’Is – spiega Guida – nessuno può studiare arte e musica in quanto sono discipline ritenute blasfeme. Proprio per questo ho voluto comporre e intitolare la mia opera musicale strumentale “Qibla” per diffondere un messaggio di pace e libertà a coloro i quali vivono la religione musulmana in modo libero, e per far comprendere che la musica intesa anche come arte non debba essere ritenuta assolutamente blasfema».
La censura della musica e dell’arte, secondo l’artista, vìola la libertà degli esseri umani. Riccardo Guida è di religione cristiana e si è sentito in dovere, nei confronti dei musulmani che stanno vivendo la loro religione con restrizioni e proibizioni e violenze di ogni tipo, di far notare in ogni caso come i cristiani rispettino le religioni altrui e non giustifichino forme di violenza nei confronti degli esseri umani. «Il mio non è un discorso religioso o politico – prosegue il musicista – quanto piuttosto un inno alla libertà. In me non c’è alcun intento polemico, in quanto suono e non offendo nessuno, voglio soltanto diffondere un messaggio positivo, di armonia. Credo che se nel mondo si vuole la pace, la via per perseguirla sia il rispetto. Bandire la musica è un gesto che va contro la libertà individuale».
Un gesto coraggioso, quello di Guida (il cui profilo Facebook è seguito da oltre 17mila persone), che confida in una ricezione positiva del suo messaggio. «Ho già avuto riscontri positivi – conclude – anche da diversi musulmani che hanno capito le mie intenzioni e mi hanno fatto i complimenti. La stragrande maggioranza di loro professa la religione in maniera moderata e condanna quanto sta portando avanti l’Is. Purtroppo è un tema che ci coinvolge, perchè è sempre più vicino a noi».