Gazzetta di Reggio

TOANO

Musica, Riccardo Guida lancia un messaggio di pace con il suo album

di Andrea Vaccari
Musica, Riccardo Guida lancia un messaggio di pace con il suo album

Il musicista di Toano: «Il mio ultimo album si intitola “Qibla” ed è un inno alla libertà»

26 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





TOANO. È possibile lanciare un messaggio di pace attraverso la musica? Da sempre la musica si è fatta veicolo di messaggi importanti, e proprio per la sua forte valenza è stata scelta da Riccardo Guida come mezzo per parlare di pace e libertà. Suo obiettivo, in particolare, è portare solidarietà alle popolazioni che negli ultimi mesi hanno avuto a che fare con l’Isis, il califfato islamico sorto in particolare in Siria e Iraq.

Guida ha 35 anni, è nato a Taranto ma si è trasferito a Toano per seguire la moglie. Batterista, percussionista e compositore, ha lanciato il suo album dal titolo “Qibla” (la direzione verso La Mecca, verso la quale pregano i musulmani), disponibile negli stores Amazon e Google Play e, a brevissimo, su iTunes Shazam e Deezer. Si tratta di un album strumentale, all’interno del quale si possono ascoltare sonorità provenienti da chitarra, basso, batteria e pianoforte, in quella che potrebbe essere definita un’opera in continua evoluzione.

«Nei territori dell’Is – spiega Guida – nessuno può studiare arte e musica in quanto sono discipline ritenute blasfeme. Proprio per questo ho voluto comporre e intitolare la mia opera musicale strumentale “Qibla” per diffondere un messaggio di pace e libertà a coloro i quali vivono la religione musulmana in modo libero, e per far comprendere che la musica intesa anche come arte non debba essere ritenuta assolutamente blasfema».

La censura della musica e dell’arte, secondo l’artista, vìola la libertà degli esseri umani. Riccardo Guida è di religione cristiana e si è sentito in dovere, nei confronti dei musulmani che stanno vivendo la loro religione con restrizioni e proibizioni e violenze di ogni tipo, di far notare in ogni caso come i cristiani rispettino le religioni altrui e non giustifichino forme di violenza nei confronti degli esseri umani. «Il mio non è un discorso religioso o politico – prosegue il musicista – quanto piuttosto un inno alla libertà. In me non c’è alcun intento polemico, in quanto suono e non offendo nessuno, voglio soltanto diffondere un messaggio positivo, di armonia. Credo che se nel mondo si vuole la pace, la via per perseguirla sia il rispetto. Bandire la musica è un gesto che va contro la libertà individuale».

Un gesto coraggioso, quello di Guida (il cui profilo Facebook è seguito da oltre 17mila persone), che confida in una ricezione positiva del suo messaggio. «Ho già avuto riscontri positivi – conclude – anche da diversi musulmani che hanno capito le mie intenzioni e mi hanno fatto i complimenti. La stragrande maggioranza di loro professa la religione in maniera moderata e condanna quanto sta portando avanti l’Is. Purtroppo è un tema che ci coinvolge, perchè è sempre più vicino a noi».