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Nel 2022 i reati fallimentari hanno “fruttato” 80 milioni

Ambra Prati
Nel 2022 i reati fallimentari hanno “fruttato” 80 milioni

Le indagini della Finanza evidenziano un’impennata di denaro sottratto. I settori più colpiti sono stati il manifatturiero, il commercio e il trasporto

01 febbraio 2023
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Reggio Emilia I reati fallimentari a Reggio Emilia nel 2022 hanno “fruttato” qualcosa come 80 milioni di euro: un record. Anche se il picco di insolvenze è stato toccato nel 2021, quando le inchieste in corso e le persone denunciate o arrestate sono state quasi il doppio, gli illeciti legati ai reati fallimentari (come la bancarotta fraudolenta, che può essere spia di un disegno criminale più ampio) sono state sempre più redditizie e hanno sottratto una montagna di denaro. È quanto ha accertato il comando provinciale della Guardia di Finanza, alle prese nell’ultimo biennio con un boom di fallimenti sospetti e con un conseguente superlavoro.

Occorre precisare che per reati fallimentari si intendono quelle «fattispecie criminose» che sono contenute nella cosiddetta legge fallimentare (n. 267 del 16 marzo 1942), accomunate da una procedura concorsuale.

Quando una società viene dichiarata fallita (liquidazione giudiziale) subentra il giudice penale che, oltre a liquidare quanto rimasto, stabilisce se si è verificata una bancarotta semplice, una bancarotta fraudolenta (patrimoniale, documentale o referenziale) o il ricorso abusivo al credito.

Nel corso del 2022 le deleghe (cioè le richieste di approfondimento su un possibile reato fallimentare provenienti dalla procura) arrivate alla Guardia di Finanza sono state 48, l’anno precedente erano state 93. Le indagini in corso per reati fallimentari al 31 dicembre 2022 sono state 27, a fronte dei 49 l’anno precedente. Le persone denunciate 22 (erano state 69 nel 2021), quelle arrestate 2 (erano 9 nel 2021). È il valore delle distrazioni accertate ad essere schizzato all’insù: nel 2022 è “sparita” nel buco nero delle dichiarazioni fallimentari e nei rivoli illeciti una somma pari a 79.196.000 euro, sei volte tanto rispetto all’anno precedente (12.452.000). Di pari passo a queste voragini “monstre” ha registrato un’impennata il valore delle proposte di sequestro che le Fiamme Gialle hanno inoltrato all’autorità giudiziaria nel 2022: 72,4 milioni, contro gli appena 7 milioni precedenti.

Se poi si analizzano le verifiche sui fallimenti effettuati dai finanzieri per settori economici emerge che i comparti più colpiti, l’anno scorso, sono stati il manifatturiero, il commercio e il trasporto. In vetta alla classifica negativa dei fallimenti “sospetti” c’è il manifatturiero per il 30% (lo stesso dato dell’anno precedente, segno di un tunnel che pare non avere una via d’uscita) e, sempre per il 30%, il trasporto e il commercio. Segno che le piccole e medie imprese messe alle strette dal Covid con gli aiuti di Stato istituiti con il Decreto Liquidità (Dl 13/2020) hanno in gran parte evitato di chiudere a causa dei debiti, ma alcuni non hanno evitato il default e altri ancora stentano a riprendersi. La ripresa si è invece concretizzata e ha consentito di riprendere a correre spediti in settori quali l’edilizia (le verifiche per reati fallimentari sul settore nel 2022 sono state il 15%, contro un 25% dell’anno precedente), l’immobiliare (10% di verifiche nel 2022, dimezzate rispetto al 20% del 2021) e la ristorazione (5% di deleghe l’anno scorso, la metà dell’anno precedente quando erano state il 10%). Occorre sottolineare che l’apparente salute, per questi ultimi settori, ha motivazioni diverse. Per quanto riguarda l’edilizia, il dato riferito alla diminuzione di fallimenti si deve, per la maggior parte, al “doping” degli incentivi per il superbonus 110, che hanno dato una spinta artificiale al settore sostenendo i lavori di ristrutturazione e rinnovo degli edifici privati. Discorso diverso per il mercato immobiliare e la ristorazione (bar e ristoranti), che l’anno scorso hanno ricominciato a lavorare in tempi più rapidi e in parallelo rispettivamente alla ritrovata mobilità e socialità delle persone. l