Gazzetta di Reggio

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Emergenza maltempo

Un’altra bomba d’acqua mette in ginocchio Baiso

Elisa Pederzoli
Un’altra bomba d’acqua mette in ginocchio Baiso

La Provinciale 19 a Ponte Secchia dopo 24 ore è di nuovo un fiume di fango La strada è franata e una coppia di anziani è isolata nel borgo di Granata

05 giugno 2023
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Baiso Come un brutto sogno. Ventiquattro ore dopo la “bomba d’acqua” che ha trasformato la strada provinciale 19 in un impetuoso fiume di fango che ha invaso tutto, sino a a raggiungere la Sp 486R, Ponte Secchia ieri ha rivissuto lo stesso, identico incubo. Peggiore forse. Perché la terra già impregnata d’acqua, già provata e messa a dura prova, di fronte alle nuove intense precipitazioni non ha retto e ha riversato altro fango, altri detriti, altra distruzione dove il giorno prima a tempo di record cittadini, operai, protezione civile e vigili del fuoco avevano ripulito.

Il territorio di Baiso nella parte di versante che guarda il fiume Secchia si scopre sempre più fragile, sempre più vulnerabile.

Il bilancio di fine giornata ieri parlava di almeno tre strade comunali interrotte e di due persone, una coppia di anziani, rimaste isolate perché la strada comunale che conduce alla loro abitazione è franata in più punti, a Granata di San Cassiano. Sono stati raggiunti soltanto a piedi.

Esattamente come sabato, è intorno alle 16 di ieri che nuovamente Ponte Secchia, Cerredolo, San Cassiano e anche l’adiacente territorio toanese della parte di Monzano e Castagnola si sono ritrovate flagellate da un meteo che non perdona. Altra pioggia sui campi seminati in alto ha lavato via senza pietà la terra, i sassi, i detriti. La carraia che divide due appezzamenti si è trasformata nuovamente in un torrente che ha “sciolto” la montagna.

«Un disastro, una scena apocalittica» commenta il vice sindaco, Fabio Spezzani, che come il sindaco Fabrizio Corti ieri era sui territori a gestire l’emergenza, a dare una mano. A capire come fare e a come farlo il più in fretta possibile. Con loro i carabinieri del territorio.

Uomini e mezzi del Servizio Infrastrutture della Provincia sono intervenuti con pale meccaniche per cercare di riaprire la Provinciale 19. Un drammatico déjà vu per i residenti che soltanto sabato avevano assistito alle stesse, identiche operazioni per riaprire finalmente verso le 22. E anche stavolta ce l’hanno fatta. E la strada è stata riaperta in tarda serata.

Qui, proprio ieri mattina per verificare la situazione avevano effettuato un sopralluogo il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Nico Giberti, sindaco di Albinea, e il dirigente del Servizio Valerio Bussei, col sindaco Corti. Ma le nuove precipitazioni hanno dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto è delicata la situazione e quanto sia in evoluzione. Evoluzione che interessa la vicina frana di Ca’ Lita, dove i lavori non si fermano mai, vanno avanti giorno e notte, sabati e festivi compresi. C’è uno smottamento che da metà maggio si muove e si muove in fretta. «Di cinque metri al giorno» conferma il vice sindaco Spezzani.

A essere minacciata non è solo la bifamiliare dove vivono dieci persone o la Sp 468R. «C’è il Secchia a due passi – fa notare l’amministratore comunale –. Ci sono otto milioni di metri cubi di terra che si muovono. Rischierebbero di sbarrare anche il fiume...».

Sono tre le strade comunali del territorio di Baiso che sono state interrotte da smottamenti e frane dopo le violente precipitazioni di ieri pomeriggio.

«Sono la comunale tra Lugo e Mandreola – spiega Spezzani –. Quella di Debbia, dove è esondato un fosso. Così anche la comunale che collega Ponte Secchia e San Cassiano, che è franata. Il fosso che di solito è vuoto ha invaso la strada».

È nella zona di via Gavìa che un’abitazione è stata investita da un vero e proprio fiume di acqua e fango che ha invaso il terrazzo ed è sceso dalla scalinata esterna, entrando anche al primo piano. Qui è stato necessario rompere uno dei muretti del terrazzo stesso per far defluire l’acqua.

«Il fosso si trova a dieci metri dall’abitazione – spiega il vicesindaco –. È venuta giù così tanta acqua che è uscita invadendo tutto il campo, travolgendo anche una letamaia».

Ma situazioni del genere non sono l’eccezione: tra il vicino Toanese, Cerredolo e in diverse piccole strade comunali del versante sono tanti gli scrosci d’acqua che scendono giù, portandosi dietro la terra. E vanno a buttarsi nel Secchia che inevitabilmente si è ingrossato e a Castellarano è stato necessario aprire la diga per far passare la piena carica di fango e detriti.

Il bilancio, nonostante i danni, resta ancora positivo, perché nessuno si è fatto male e nessuno ha dovuto lasciare la propria casa.

Ma si guarda con apprensione alle previsioni del tempo, che anche per oggi annunciano piogge. Piogge che in un territorio così tanto duramente provato, ormai, fanno paura. Il sindaco con un’ordinanza ha deciso di chiudere le scuole oggi. Mentre i sopralluoghi cercano di misurare danni e possibili interventi.