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A 16 anni è già tra i migliori giocatori di bowling europei

Aldo Spadoni
A 16 anni è già tra i migliori giocatori di bowling europei

Gabriele Caiti ha partecipato agli Europei di Helsinki con la Nazionale juniores

16 aprile 2024
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Reggio Emilia Ventunesimo in Europa a soli 16 anni. Gabriele Caiti ha chiuso al 21° posto all'European Youth Champions di bowling, manifestazione disputatasi sulle piste finlandesi di Helsinki, che ha visto sfidarsi oltre 100 atleti appartenenti a 28 Federazioni. Tornato a Reggio, ha un sacco di cose da raccontare per quella che è stata, sono parole sue, una esperienza indimenticabile.

«Ho 16 anni – racconta Gabriele Caiti – sono un ragazzo che ha tante idee e soprattutto ha tanta voglia di scoprire e conoscere il mondo, frequento il 3° anno del Liceo Artistico “ Chierici”, nella sezione di architettura; oltre al bowling mi piacciono sia la pallacanestro sia il nuoto».

Come è nata la passione per il bowling?

«Dai miei genitori che me l’hanno trasmessa. Ho seguito le orme di mamma e papà fin da piccolo, ero sempre presente ai loro allenamenti e nei tornei, ma la vera prima volta è stato durante il periodo Covid, ho visto che ero bravo e ho continuato con l'aiuto del mio attuale coach, il campione del mondo a squadre Nicola Pongolini».

In quale società sei tesserato e in quali impianti ti alleni?

«Sono tesserato con l’Asd Tricolore di Reggio Emilia e mi alleno sulle piste di Scandiano, Castel San Giovanni, Modena e Casalecchio di Reno».

Parlaci del Campionato Europeo. Quali sono state le emozioni che hai provato?

«Sicuramente è stata un’esperienza fantastica e molto interessante sotto ogni punto di vista, la paura è stata tanta, in quanto affrontare i migliori ragazzi europei non è cosa facile, soprattutto perché nei rispettivi paesi di provenienza il bowling è praticato da tantissime persone rispetto all’Italia; non mi posso lamentare del 21esimo posto con oltre 200 punti di media-partita».

Quali ritieni che siano oggi i tuoi margini di miglioramento e quale è il tuo principale obiettivo?

«Direi che i margini di miglioramento sono tantissimi, c’è da lavorare e allenarsi tanto, ma con pazienza i risultati arriveranno; il mio obiettivo principale è di riuscire di andare a giocare nel Tour Americano».

Chi vorresti ringraziare in questo tuo percorso di crescita sportiva?

«Prima di tutto i miei genitori, che mi seguono ovunque e sono i miei primi tifosi, il mio coach Nicola Pongolini e il coach della nazionale italiana juniores Claudio Valentini che ha creduto in me e in tutti i ragazzi della nazionale che hanno partecipato all'Europeo, dandoci tanti importanti consigli. È stata una trasferta in cui ci siamo divertiti molto e soprattutto abbiamo imparato tanto». © RIPRODUZIONE RISERVATA