Gazzetta di Reggio

Martedì 16 aprile

Il viaggio di Umberto Orsini nell’anima di Ivan Karamazov

Il viaggio di Umberto Orsini nell’anima di Ivan Karamazov

Uno dei più grandi interpreti della scena teatrale italiana contemporanea chiude martedì alle 21 la stagione teatrale dl Boiardo di Scandiano

15 aprile 2024
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Scandiano Uno dei più grandi interpreti della scena teatrale italiana contemporanea alle prese per la terza volta nella sua carriera con uno dei personaggi più significativi della letteratura russa di tutti i tempi.

Umberto Orsini è l’assoluto protagonista de “Le memorie di Ivan Karamazov” che martedì 16 aprile (ore 21) chiude la stagione teatrale 2023/2024 del Cinema Teatro Boiardo di Scandiano curata da Ater Fondazione in collaborazione con l’amministrazione comunale.

La drammaturgia dello spettacolo, tratto dal romanzo “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij, è di Umberto Orsini e Luca Micheletti (che cura anche la regia). Le scene sono di Giacomo Andrico, i costumi di Daniele Gelsi, il suono di Alessandro Saviozzi, le luci di Carlo Pediani; l’assistente alla regia è Francesco Martucci. Una produzione Compagnia Umberto Orsini.

Lo spettacolo è un percorso all’interno dell’ultimo e forse più grande romanzo di Fëdor Dostoevskij, “I fratelli Karamazov”, che Umberto Orsini affronta per la terza volta nella sua carriera d’attore come una vera e propria linea guida e “cavallo di battaglia”. Dopo il fortunato sceneggiato televisivo di Bolchi e “La leggenda del grande inquisitore”, questo “nuovo Karamazov” è per Orsini l’occasione di confrontarsi direttamente con la complessità del personaggio più controverso e tormentato dell’intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre; Ivan Karamazov, protagonista controverso e tormentato, colpevole e innocente insieme, ritorna a parlare, come un uomo ormai maturo che sente di non aver esaurito il suo compito, che sente il suo personaggio romanzesco troppo limitato per esprimere la complessità del suo pensiero e chiarire le esatte dinamiche dei “delitti” e dei “castighi”… E così si confessa e cerca di raccontare la sua storia. Compila le sue memorie e tenta di fare luce sui propri sentimenti e sulla propria filosofia, provandosi a svelarne le implicazioni criminali in un vero e proprio thriller psicologico e morale il cui più alto vertice resta l’immaginario poema di Ivan che narra del confronto metaforico tra un Cristo ritornato sulla terra e un vecchio inquisitore che crede che Egli si meriti il rogo.

Nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e nell’avvicendarsi degli stati psicologici d’un personaggio “amletico” e imprendibile, Umberto Orsini è il grande protagonista d’un inedito viaggio nell’umana coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni (la morte del padre, l’esasperato vitalismo, l’incontro con il diavolo…) precipitando Ivan Karamazov nel suo personale “sottosuolo” dal quale egli compone delle allucinate eppure lucidissime memorie, quarant’anni dopo le vicende del romanzo di Dostoevskij.

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