Gazzetta di Reggio

Coltellate all’uomo senza nome

Coltellate all’uomo senza nome

Fabbrico: ferite alla pancia e alla gola. Dubbi sulla morte del 28enne di Correggio

27 maggio 2014
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CORREGGIO. I misteri sui due pakistani uccisi continuano drammaticamente a non dissolversi e che vi sia un collegamento è un’ipotesi non ancora esclusa.

Continua infatti a rimanere senza nome il cadavere scoperto nel campo di via Cascina a Fabbrico, ma l’autopsia ha già chiarito che quell’uomo è stato ucciso. La lesione rilevata sulla pancia “parla” inequivocabilmente di coltellata, ma potrebbe anche essere stato sgozzato (come dimostrerebbe il più accentuato stato di decomposizione attorno alla gola). Impossibile per il medico legale rilevare le impronte digitali su quel corpo in via di decomposizione almeno da 2-3 mesi e per identificarlo si batte sempre più decisamente la strada del Dna. E’ in corso la comparazione fra quello estratto dal cadavere e il Dna raccolto fra i parenti del pakistano svanito nel nulla in zona. Se il confronto genetico sarà positivo, quello sarà il primo importante punto di partenza per le indagini dei carabinieri coordinate dal pm Giacomo Forte. Sull’identità del giovane pakistano morto il 13 maggio all’ospedale di Reggio non vi sono più incertezze: le impronte digitali hanno confermato che si tratta del 28enne Hussnain Abbas. Ma non convince la storia dell’agguato per gelosia, in Pakistan, a colpi di kalashnikov come ha raccontato il fratello.

Le lesioni al colon e al fegato emerse con l’autopsia lasciano qualche dubbio sulla ricostruzione dell’omicidio e sono stati richiesti dal pm Maria Rita Pantani ulteriori accertamenti alla Digos. Intanto oggi la salma partirà per il Pakistan dove Abbas sarà sepolto: sabato si era tenuta la preghiera della comunità all’ospedale di Correggio.(t.s.)