Gazzetta di Reggio

Montecchio, ora fioccano le querele

Montecchio, ora fioccano le querele

Il sindaco Paolo Colli passa al contrattacco e querela la consigliera d’opposizione Elena Montanari

28 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Il sindaco di Montecchio Emilia Paolo Colli ha dato mandato ai legali del Comune di procedere alla seconda querela (essendo la prima stata presentata nei mesi scorsi) nei confronti del consigliere comunale Elena Montanari in seguito alle reiterate, gravissime, diffamanti e completamente infondate dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni agli organi di informazione sulla presunta questione della documentazione antimafia della gara d'appalto per la costruzione del nuovo plesso di scuola dell'obbligo a Montecchio Emilia.

Elena Montanari, dal canto suo, replica così: «Ritengo di non aver mai diffamato nessuno ma di aver semplicemente svolto unicamente il mio lavoro di controllore politico, di colei che è' stata eletta democraticamente dai cittadini di Montecchio. Prendo atto dell'eventuale querela; ho dato mandato ai miei legali di tutelarmi in tutte le sedi opportune».

Una guerra, insomma, che non accenna a placarsi con il direttivo del Pd di Montecchio che si schiera con il sindaco Paolo Colli, difende, nel metodo e nel merito la scelta politica di dotare il paese di una scuola «attesa da almeno 20 anni» e se la prende con le reazioni alla videoinchiesta di controcircuto. Reazioni che hanno finito per mescolare «in modo mistificatorio problemi di infiltrazione mafiosa e vicende procedurali, peraltro perfettamente corrette e legittime, che nulla hanno a che fare con la lotta alla criminalità mafiosa. In questi giorni si è assistito e si continua ad assistere ad interventi impropri, avventati e a tratti dai risvolti diffamatori da parte di forze politiche locali e non solo, basati sul nulla, che evidenziano la loro incapacità politica ingenerando speculazioni e confusione; il contrario di quello che occorre per una efficace lotta alle mafie». E proprio per porre fine a questa ridda di illazioni, il Pd montecchiese invita il sindaco a portare a termine i lavori della scuola e a convocare al più presto un consiglio comunale aperto sul tema.

Il consigliere comunale di Uniti per Montecchio, Giuseppe Fico replica poi ai ragazzi di Corrtocircuito: «Dopo essere stato citato nel video di Cortocircuito ho detto quello che sapevo dell'appalto, niente di più che la verità. Tutti sapevamo che non c'era il certificato antimafia agli atti. Il sindaco aveva evidenziato come, nonostante ciò, tutto era stato fatto regolarmente come la legge prevede: era stata fatta richiesta alla prefettura di Caserta. La stessa prefettura non ha mai risposto, quindi come da legge decorsi 45 giorni interveniva il silenzio-assenso. A mio parere, pur avendo applicato la legge alla lettera come dice il sindaco, credo ci sia stata una leggerezza morale e politica da parte del primo cittadino nel non avvisare il prefetto e la Dia sul fatto che il certificato antimafia non fosse ancora pervenuto. Sarebbe stato un atto dovuto».