Novellara, il paese bollente: «Ma noi abbiamo i portici»
Registrati anche 41 gradi ma per fortuna c’è la piscina. «Una volta qui nel Triangolo Rosso era peggio, ma non ci facevamo caso»
NOVELLARA. E’ famoso come il “Triangolo rosso” non per le morti del dopoguerra, ma perchè proprio il triangolo Correggio-Rolo-Novellara è da sempre, la zona che registra i picchi più alti di caldo durante l’estate ma anche le minime storiche durante l’inverno.
Le statistiche dicono che anche quest’anno le temperature più alte della provincia si sono verificate a Novellara, forse più nella zona delle valli che in centro dove, tuttavia, anche ieri il termometro davanti alla farmacia segnava stabilmente i 39 gradi. «E ieri - mercoledì per chi legge - è arrivato anche a 41 gradi – dice Luigi Davolio, seduto con gli amici Claudio Pezzani e Franco Barbieri sotto il portico davanti al bar di Graziano Mari – noi abitiamo qui in centro e ci siamo abituati al caldo. In fondo è per questo che in nostri avi hanno inventato i portici, proprio per riparare la gente dal gran caldo d’estate e dalla pioggia e dalla neve d’inverno».
In effetti gli unici “segni di vita” a Novellara (come negli altri paesi della Bassa) si registrano solo sotto i portici, dove ci sono i bar, la farmacia, i negozi, le banche mentre le piazze, ovviamente, restano praticamente vuote e assolate.
«Veramente la gente, con questo caldo, preferisce uscire di sera, o al massimo al pomeriggio per l’aperitivo – commenta Chiara Mantovani dietro il bancone dello storico “Bar Roma” dove, grazie all’aria condizionata, si sta davvero molto bene – In questi giorni torridi i clienti vengono soprattutto la sera anche se a pranzo abbiamo molti impiegati che abitano fuori dal paese». «L’unica alternativa – spiega Cristina Musetti – è quella di andare un po’ in piscina a cercare un po’ di refrigerio ma quando si torna a casa è peggio di prima e allora si deve ricorrere all’aria condizionata perchè altrimenti non si riesce assolutamente a dormire».
Anche Serena Avone e Aniello Campanale, seduti sotto il portico davanti al bar Roma, commentano rassegnnati che l’unica possibilità per resistere a questo caldo è quello di andare in piscina o di restare a casa.
«Adesso è anche impossibile lavorare sui tetti o all’esterno – afferma Aniello, che lavora come idraulico – salvo che non sia assolutamente necessario. Eppure in campagna lo fanno da tanti anni e il caldo c’è sempre stato».
«Non mi sembra che il caldo di quest’anno, anche se superriore alla media – dice Pierluigi Bolondi, seduto sotto il grande ventilatore al bar della piscina comunale – sia poi così eccezionale. A parte il fatto che, se nelle media statistiche si tiene conto anche quello che è successo l’anno scorso (quando l’estate è stata estremamente piovosa, se non fredda in alcuni periodi ndr.) allora sì, è un’estate calda, forse come quella del 2003».
«Ma va bene così – aggiunge Roberto Lambruschi compagno di gioco a briscola o tresette – perchè non possiamo sempre lamentarci del clima». E insieme agli amici ricorda quando 30 anni fa, cioè quando erano bambini, che andavano a pescare nella Valli con 40 gradi e nessuno ci faceva caso.
Chi guarda al tempo e sperano che il caldo duri ancora (almeno per altri tre giorni) sono Luigi Turci e Singh Separwinder, volontari della Pro Loco che stanno allestendo la tradizionale festa di “Miss Anguria” in programma da questa sera a domenica: «L’anno scorso, il sabato sera, era venuto un temporale e ci aveva quasi rovinato la festa, adesso, invece, speriamo che il bel tempo regga. La migliore soluzione contro il caldo torrido? Ovvio, mangiate tanta anguria!»