Altezza e capienza cosi il pala per il volley è un tetris per esperti
Il Comune deciso a non lasciare nulla di intentato partendo anche dal coinvolgimento dei privati
i Massimo Sesena
«Sembra la tempesta perfetta e io voglio evitarla a tutti i costi». Raffaella Curioni è arrivata al punto che, un secondo dopo aver fatto, sui social, i complimenti alla Conad per la conquista della promozione in Superlega, chiude tutti gli account, per evitare di leggere i commenti. Che manco a dirlo, mettono insieme la squadra di volley senza palasport, quella di basket costretta al nomadismo e quella di calcio che paga l’affitto per giocare la domenica e deve chiedere ospitalità a una società dilettantistica per usare i campi d’allenamento. Tutto con un unico colpevole nella giunta di Luca Vecchi.
«Io – dice – voglio fare i complimenti sinceri a questi ragazzi della Conad Volley, alla società che ha fatto cose egregie e ha sempre avuto una grande disponibilità anche nelle iniziative che esulano dall’aspetto sportivo. Per questi motivi e perché vogliamo che non venga persa questa opportunità faremo ogni cosa che è nelle nostre possibilità per evitare che il volley di alto livello debba emigrare altrove o che la società debba rinunciare a sognare in grande».
Poi l’assessora sottolinea di essere già al lavoro su alcuni dossier e di voler discutere in tempi rapidi con i dirigenti del Volley Tricolore, tutte le possibilità sul tavolo.
Il tema è arcinoto. Almeno dai tempi in cui la Prep si era affacciata alla massima serie del volley maschile: il soffitto del Bigi è troppo basso per una partita di Superlega. Questione di centimetri, direbbero i calciofili. O meglio, di decine di centimetri. E anche di capienza. La Lega Volley ha fatto intendere che non concederà deroghe. Ma anche su questo, Raffaella Curioni non è propensa ad alcuna resa incondizionata. «Intanto vediamo, alla fine dei lavori del palazzetto – sottolinea l’assessora – a quanto arriva il soffitto. Poi valutiamo il da farsi. Quello che non accetto è che si parli senza sapere».
Il riferimento è a quanti – in questi mesi di polemiche – avevano annoverato tra gli errori del Comune anche quello di non aver approfittato dei lavori necessari per il basket (il rifacimento del parquet, quello del controsoffitto, il rifacimento di tutti gli impianti elettrici, di condizionamento e raffreddamento) per abbassare il pavimento arrivando così a quei 9 metri richiesti dal regolamento della Superlega di volley. «Quella operazione – dice Curioni – non è possibile e non lo è mai stata».
E allora che si fa? «Ci metteremo presto attorno a un tavolo per ricercare soluzioni alternative». Partendo dalle esigenze primarie: nove metri di altezza e una capienza che possa avvicinarsi a quelle tremila persone che parrebbero essere la soglia minima sempre a sentire la Lega Volley. Per capirci l’attuale soluzione Rubiera avrebbe il problema della capienza. E lo stesso dicasi per altri manufatti moderni come il nuovissimo Pala Rivalta o come per strutture più datate come il Pala Hockey Fanticini. In entrambi i casi l’altezza sarebbe giusta, ma mancherebbe la capienza e con essa la possibilità di ampliarla.
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