Il sindaco Luca Vecchi è meno amato: perde il 10% dei consensi secondo Governance Poll
Vecchi: «Bene comunque». Aragona (FdI): «Fallimento»
Reggio Emilia La parte bassa della classifica e la penultima posizione rispetto ai colleghi sindaci dell’Emilia-Romagna (sotto di lui c’è solo il primo cittadino di Ravenna, Michele de Pascale) non sembrano preoccupare Luca Vecchi, che secondo il sondaggio Governance Poll 2023 ha perso il 9,8% dei consensi in un anno, passando da una percentuale di gradimento del 63,3% al 53,5% del 2023 con uno scivolamento al 53° posto tra gli amministratori dei Comuni più amati dai cittadini. Tradotto: alla domanda «se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco», il 53,5% dei reggiani interpellati ha dato risposta positiva. La maggioranza, comunque. Ma l’apprezzamento è in calo di quasi il 10% per il primo cittadino di Reggio Emilia, al secondo mandato.
Alla richiesta di commentare la notizia, che lo ha raggiunto nei suoi giorni di vacanza, Vecchi alla Gazzetta di Reggio ha detto così: «Ho sempre letto i sondaggi con il massimo rispetto e la dovuta prudenza in questi anni perché credo che il compito di un sindaco sia piuttosto quello di leggere e capire la città. I sondaggi salgono e scendono a seconda dei momenti. D’altra parte, dopo nove anni, il 53,5% di gradimento mi pare oggettivamente un buon risultato. Non è scontato dopo nove anni avere ancora la maggioranza dei consensi ed è ragionevole che a inizio mandato si possano avere punte più alte. I dati di questi anni sono sempre oscillati tra il 52 e il 56%. Dunque siamo in linea». «Abbiamo davanti un anno di lavoro, tanti progetti da chiudere per corrispondere in pieno agli impegni assunti – ha concluso – questo è ciò che conta perché è la cifra della serietà di un lavoro sulla città».
Di tutt’altra visione è Fratelli d’Italia Reggio Emilia, che attacca tramite il suo coordinatore provinciale Alessandro Aragona, per il quale la 53esima posizione del sindaco Vecchi, «peraltro con un calo vistoso nell'apprezzamento rispetto alla precedente rilevazione, certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, il fallimento della Giunta reggiana sotto tutti i punti di vista». «Una Giunta finalmente in procinto di terminare il proprio mandato – – le parole di Aragona – lasciando ai reggiani in eredità una città priva di una qualsiasi vocazione culturale, turistica, internazionale, incapace di avere una visione di medio-lungo periodo per progettare la Reggio Emilia dei prossimi 30 anni. Modello di sviluppo che sarà invece elemento caratterizzante della proposta politica di Fratelli d’Italia e del centrodestra alle prossime elezioni amministrative, capace di attrarre e di "liberare" le migliori energie della città per uscire finalmente dalle sabbie mobili dell'immobilismo e dell'incapacità». l