Gazzetta di Reggio

Il lutto

Reggio Emilia, muore a 44 anni dopo un’odissea Donati gli organi: hanno salvato quattro vite, fra cui quella di un bambino

Ambra Prati
Reggio Emilia, muore a 44 anni dopo un’odissea Donati gli organi: hanno salvato quattro vite, fra cui quella di un bambino

Daniela Alfano ha avvertito un malore mentre lavorava al suo bar di Salvaterra. Salvata da un cliente, è stata soccorsa ma l’ambulanza ha avuto un incidente. Dopo due giorni di ricovero il decesso in ospedale. La figlia: “Una sfortuna incredibile, ho sperato nel miracolo. Era una persona molto generosa”

11 novembre 2023
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Reggio Emilia Colta da un malore sul lavoro, è stata soccorsa da un cliente che le ha praticato il massaggio cardiaco. Ma nel percorso verso il Pronto Soccorso l’ambulanza ha avuto un incidente a Masone. Poi il ricovero in ospedale e, dopo due giorni, il decesso. È morta così, a soli 44 anni, Daniela Alfano, residente a Sesso, madre di quattro figli e nonna di un nipotino di due anni. La famiglia ha deciso di donare gli organi, che hanno salvato quattro vite tra le quali quella di un bambino.

A raccontare l’accaduto è la figlia Francesca, che gestisce insieme alla madre il Franci’s Lounge Bar, in via San Lorenzo 7 a Salvaterra di Casalgrande. «Martedì scorso alle 11 io ero a casa e mia madre al bar quando ho ricevuto una chiamata allarmata da mia zia: era al telefono con mia madre quando all’improvviso lei non ha più risposto, temeva un malore». Ad accorrere a Salvaterra è stato uno dei figli: Daniela era riversa in bagno, priva di sensi. «Non respirava più. Per fortuna era presente un cliente, Luca, che ha subito praticato il massaggio cardiaco: un gesto importante, gli sono grata». È stato allertato il 118: sul posto sono arrivate l’ambulanza e l’automedica, con i sanitari che hanno tentato di rianimare Daniela. «Dopo dieci minuti il suo cuore ha ricominciato a battere. Ed è stata caricata in ambulanza verso il Pronto Soccorso». Senonché l’ambulanza, diretta verso Reggio, è stata coinvolta in un incidente sulla via Emilia a Masone. «Una sfortuna incredibile. Non accuso nessuno. È arrivata un’altra ambulanza, ma si sono persi venti minuti preziosi». La donna è arrivata al pronto Soccorso in gravissime condizioni. «I medici ci hanno spiegato che quando si verifica un arresto cardiaco i primi 15 minuti sono fondamentali: era passata un’ora, troppo tempo».

Ricoverata in terapia intensiva attaccata a un respiratore, per Daniela è iniziata un’osservazione di 72 ore. «Il giorno seguente è stata sottoposta al primo elettroencefalogramma: scarsi segni di attività cerebrale. Ci è stato comunicato che avrebbero riprovato il giorno dopo: e ci hanno dato zero speranze». Francesca spiega che in quei momenti, «come qualsiasi essere umano quando è in crisi, ho pensato bene di ricorrere alla fede: ho pregato e sperato in un miracolo. Ma mi sono resa conto che i miracoli non esistono».

Giovedì alle 10.40, due giorni dopo il malore, è stata dichiarata la morte cerebrale.

«Per me morire a 44 anni non ha senso – prosegue Francesca – L’unico senso che noi quattro figli (due sono minori) siamo riusciti a trovare è stato firmare per la donazione degli organi. È bastato pensare alla mamma: era una persona molto generosa, lei lo avrebbe fatto». Daniela ha salvato quattro vite: i due reni sono andati a Bologna e Modena, mentre il fegato è stato diviso in due e la parte più piccola è stata trapiantata a un bambino. «È stato un malore improvviso. Mia madre aveva una malattia del sangue, ma era super controllata da ben 17 anni e non ha mai avuto problemi di cuore. Pare che sia stato fatale un trombo».

Originaria di Torre del Greco (Napoli), la 44enne si era trasferita a Reggio nei primi anni Duemila per lavoro e ha sempre abitato a Sesso. «Eravamo sempre insieme, io e lei. Era dedita al lavoro e alla famiglia: ha cresciuto da sola quattro figli, era magnifica come mamma e magnifica come nonna di mio figlio, che ha 2 anni e che non potrà vedere crescere».

Daniela Alfano lascia nel dolore una famiglia numerosa e molto unita: i figli Francesca, Salvatore, Angelo e Marcello, la mamma Elvira, il compagno Gerry, le sorelle e i fratelli Anna, Antonio, Caterina, Michele e Marcello e il nipotino Antonio. Ieri molte persone si sono recate in camera ardente. Oggi il funerale: alle 14.30 il feretro partirà dalla casa funeraria Croce Verde per la chiesa parrocchiale di Sesso. Al termine della messa si proseguirà per il cimitero della frazione. l

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