Gazzetta di Reggio

Stalking, maltrattamenti e stupri: in un anno a Reggio Emilia 500 donne soccorse

Jacopo Della Porta
Stalking, maltrattamenti e stupri: in un anno a Reggio Emilia 500 donne soccorse

Dai dati della procura emerge la gravità del fenomeno della violenza L’assessora Rabitti: «Basta retorica, serve un cambio di paradigma culturale»

23 novembre 2023
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Reggio Emilia Nel 2022 la procura di Reggio Emilia si è occupata di 263 casi di maltrattamento, 118 di violenza sessuale e 11 di stalking. Quando polizia e carabinieri segnalano alla procura casi di maltrattamento o stalking, spesso vengono richieste al giudice per le indagini preliminari delle misure cautelari che hanno lo scopo di mettere in sicurezza chi denuncia. Il tribunale nel 2022 ha disposto 170 ordinanze di misura cautelare, di cui: 54 per divieto di avvicinamento a luoghi frequentati dalla parte offesa; 37 custodie cautelari in carcere; 22 allontanamenti dalla casa familiare; 16 arresti domiciliari; 8 obblighi di presentazione in caserma o questura; 9 divieti di dimora; 4 arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Sono alcuni dati presentati ieri in municipio in occasione della presentazione delle numerose iniziative in programma del prossimo 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Secondo i dati diffusi, nel 2022 la questura ha emesso 50 ammonimenti, dieci in più dell’anno precedente: si tratta di provvedimenti amministrativi, che consistono in una comunicazione formale nella quale si intima a qualcuno di porre fine ai determinati comportamenti.

Queste misure, quelle cautelari o le ammonizioni, hanno una forte finalità preventiva, che mira a scalfire il senso di impunità che gli uomini maltrattanti spesso hanno.

Tavolo interistituzionale

«Ogni femminicidio – ha detto ieri l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Reggio, Annalisa Rabitti – è la conseguenza di una società patriarcale, in cui ci sono relazioni non alla pari tra uomo e donna, e questo accade il più delle volte in ambito familiare: occorre partire da questa consapevolezza per agire a livello di prevenzione, ma non solo. C’è tutta una cultura da cambiare e serve una presa di posizione molto seria che rifugga dalla retorica che abbiamo sentito anche in questi ultimi giorni, perché è inutile usare grandi proclami se poi i fondi per chi si occupa di contrasto alla violenza nel quotidiano sono briciole e si viene lasciati soli. Serve un cambio di paradigma culturale che riguardi tutta la società, e in primo luogo gli uomini, e serve agire ora».

Il contrasto alla violenza di genere necessita di un intervento congiunto da parte di più soggetti. A Reggio Emilia dal 2006 il Comune promuove un Tavolo Interistituzionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne, che è una rete di sostegno e di accompagnamento alla libertà ed all’autonomia di ogni donna.

Partecipano a questo tavolo Comune, prefettura, tribunale, procura, questura, carabinieri, Ausl, Ufficio scolastico provinciale, ordine degli avvocati, Nondasola, Forum donne giuriste, Provincia e Consigliera di parità provinciale.

Il lavoro di sinergia delle istituzioni è stato fondamentale, ad esempio per sensibilizzare le forze dell’ordine a gestire una tematica che necessità di particolari competenze.

Pronto soccorso

Nel 2022 le donne che si sono rivolte al pronto soccorso per situazioni di violenza sono state 257 a cui si aggiungono 8 casi di violenze sessuali e 13 maltrattamenti/aggressioni a carico di minori, tra i 15 e i 17 anni.

Nel 2021 gli accessi erano stati 286.

Delle 257 violenze, 16 sono violenze sessuali ma la maggioranza delle donne accolte (96%) ha subito violenza multipla, ovvero, sia psicologica che fisica e nella maggior parte dei casi gli autori sono partner o ex partner, ossia uomini con cui hanno avuto o hanno ancora una relazione affettiva.

Le fasce d’età più colpite sono 18-29 anni, 30-39 e dai 40 ai 49. Tuttavia non mancano accessi di donne con più di 70 anni (10 casi nell’anno 2022).

Le donne che hanno subito violenza risultano essere in prevalenza di nazionalità italiana, rispetto a nazionalità straniere.

La maggior parte delle violenza dichiarate hanno avuto una durata dai 2 ai 5 anni.

I servizi sociali

Le donne seguite nel corso del 2022 dal servizio sociale - Poli Territoriali che hanno dichiarato di aver subito violenza da parte di un uomo sono 248, dato in aumento rispetto al 2021 in cui erano 239.

Di queste la maggior parte dichiara che l’autore delle violenze è l’attuale partner (coniuge, fidanzato, convivente), a seguire il partner precedente, un famigliare e solo una minima parte dichiara che l’autore non è stato né un partner attuale, né precedente, né un famigliare. La fascia di età prevalente degli uomini autori di violenza va dai 30 ai 49 anni.

Le donne accolte dai Servizi sono sia italiane che straniere e quasi tutte hanno figli minorenni; solo una piccola percentuale di esse non ha figli. La violenza registrata con maggiore frequenza è quella fisica e, a seguire in percentuale minore ma non meno rilevante, la violenza di tipo psicologico e quella multipla.

«Negli anni i casi di donne maltrattate seguite dai servizi sociali sono aumentati - dice Germana Corradini, dirigente dei servizi sociali - La nostra ipotesi è che non sia aumentata la violenza, ma la nostra capacità di rilevarla in modo più puntuale e farla dunque emergere». l