Gazzetta di Reggio

Lutto alla Manzoni

Morto a 13 anni, la scuola sotto shock: «I dottori hanno fatto tutto il possibile»

Ambra Prati
Morto a 13 anni, la scuola sotto shock: «I dottori hanno fatto tutto il possibile»

Parla la dirigente scolastica: “Non abbiamo notizie di problemi di salute”

09 gennaio 2024
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Reggio Emilia «Sono sconvolta e sotto choc. Faccio fatica a respirare». Alessandra Landini, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Manzoni”, al termine di una mattinata da incubo è parsa molto provata. La preside di uno degli istituti storici del centro – che comprende al suo interno vari plessi, dalla scuola d’infanzia e primaria “Pascoli” alle elementari “Ada Negri” e “Bergonzi”, fino alle medie “Manzoni” – non immaginava certo una ripresa delle lezioni del genere. La preside ha seguito l’evolversi della situazione, sperando fino all’ultimo in un lieto fine. Invece, purtroppo, è finita in dramma.



Sulle cause del malore che ha stroncato la giovanissima vita di Riccardo Curreli, la preside può solo fare delle supposizioni. «Possiamo immaginare che si sia trattato di un problema cardiaco, ma non abbiamo notizia di problemi di salute congeniti dello studente. Perlomeno nessuna patologia certificata: non risulta all’amministrazione una diagnosi. In precedenza il tredicenne non era mai stato male», sospira la dirigente scolastica.

Consapevole che i tentativi di rianimazione non avevano dato l’esito sperato, è stata la dirigente scolastica ad avvisare i genitori («sono arrivati subito entrambi») e ad accompagnarli al Pronto Soccorso; una volta tornata in ufficio, quando è arrivata ufficialmente la notizia del decesso, Landini ha voluto confrontarsi per telefono con una dirigente del Santa Maria Nuova. «Mi ha confermato che i dottori hanno fatto tutto il possibile, ma qualsiasi tentativo è risultato vano. È un dolore immane, una disgrazia terrificante non solo per la famiglia, ma per l’intera comunità scolastica, dai compagni di classe ai docenti. Faremo tutto il possibile per sostenere i genitori in questo frangente».

Alla domanda se si pensa a una iniziativa in memoria del tredicenne, la preside non ha saputo rispondere. «È prematuro, dobbiamo ancora metabolizzare l’accaduto». Uno sconcerto comprensibile, che dovrà essere affrontato nei prossimi giorni con i supporti psicologici previsti per i coetanei.

«In oltre vent’anni di insegnamento non è mai capitata una cosa del genere», fa eco la vicepreside Arianna Benedetti. È stata lei, in quanto coordinatrice delle squadre di soccorso del personale scolastico appositamente formato, la prima ad essere avvisata e ad accorrere. «Quando sono arrivata il ragazzo era riverso sulle scale, privo di coscienza – spiega la docente, punto di riferimento per tutti coloro che lavorano alla Manzoni – Ci tengo a precisare che non solo noi siamo stati rapidi, ma anche l’automedica è stata assolutamente tempestiva, è arrivata nel giro di pochi minuti. Sotto i miei occhi i sanitari hanno messo in atto una defibrillazione lunghissima. Posso testimoniare che ci hanno provato in tutte le maniere».