Gazzetta di Reggio

Intelligenza Artificiale: la nuova frontiera è in Emilia Romagna

Giovanni Medici
Intelligenza Artificiale: la nuova frontiera è in Emilia Romagna

In regione decine di aziende e start up all’avanguardia nel 2022 mercato da 30 milioni, nel 2024 salirà a 51,6 milioni

14 gennaio 2024
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Bologna Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Emilia-Romagna ha superato i 30 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 51, 6 milioni nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato invece i 6 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’1, 8% rispetto al 2021 (dati Anitec-Assinform) . La nostra, anche per la presenza di tante imprese leader nell’innovazione nei rispettivi settori, è una regione molto attiva nel campo dell’IA.

In Emilia-Romagna le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 70, 5% nel 2022 rispetto al 63, 4% del 2021. La regione è poi la prima tra le tre italiane a essere state individuate come “Strong Innovator” nel Regional Innovation Scoreboard 2023 della Commissione europea. Ci sono comunque ancora ampi margini di miglioramento e un grande potenziale da sprigionare in un settore di innovazione continua come questo.

Sicuramente un aiuto è dato dalla storica presenza a Bologna del Cineca e ora nel Tecnopolo di un centro di eccellenza mondiale nell’ambito dei Big Data. Già esiste una community costituita da numerosi soggetti pubblici e privati attivi nella ricerca e nell’innovazione che, con oltre 1.800 ricercatori, vede concentrarsi sul territorio il 70% della capacità di calcolo del paese. Tra le competenze presenti negli atenei ricordiamo poi che ad esempio è docente presso il Dipartimento di Ingegneria di Unimore Rita Cucchiara (anche direttrice dell’AImage Lab sempre presso Unimore e del Laboratorio nazionale di Intelligenza artificiale del Consorzio universitario nazionale per l’informatica) . Sempre nella città della Ghirlandina opera Ammagamma, leader nazionale nella data science ed il Modena Industry X Innovation Center costruito da Accenture in collaborazione con HPE Coxa, un fornitore innovativo di soluzioni ingegneristiche, progetti tecnologici e prodotti. Sui temi legati all’innovazione e alle nuove tecnologie le sfide da affrontare sono però tre, dicono gli esperti: l’utilizzo dei dati per un’intelligenza diffusa a disposizione delle imprese e della società, le competenze digitali, la trasformazione digitale dei settori produttivi e dei servizi.

Il tutto facendo i conti con il fatto che in Italia manca una strategia strutturata e coerente, sia nelle risorse sia nella visione, che possa affiancarsi a quella europea e competere con i programmi statunitensi, cinesi, sud coreani, o anche solo con quelli tedeschi e francesi. Né vanno nascosti i possibili rischi per l’occupazione che l’ingresso dell’IA nei luoghi di lavoro può provocare: secondo Confartigianato Emilia-Romagna la nostra regione è quinta in Italia per la quota di lavoratori in ingresso maggiormente esposti all’impatto dell’Intelligenza Artificiale e dell’incremento dell’impiego di sistemi robotizzati nei processi produttivi. Maggiormente a Bologna (con il 30, 6% di questi) , a cui seguono Reggio-Emilia (25%) e Modena (24,2%) .

La nostra regione è sempre quinta per quota di imprese con almeno 10 addetti che hanno investito almeno una volta in applicazioni dell’Intelligenza Artificiale. A livello di investimenti complessivi in sistemi IA tra le prime 10 province su 107 ne troviamo poi due emiliano-romagnole: Bologna (con il 10,5%, che si posiziona quinta nel ranking nazionale) e Modena (con il 10,1%, sesta) . In relazione alla composizione settoriale dell’occupazione delle imprese sul territorio si evidenzia infine che la quota più elevata di occupati in settori ad alto rischio automazione è in provincia di Reggio Emilia (37,7%) , Parma (35,6%) e Modena (32,9%) ; rispettivamente al 2°, al 3° e al 9° posto della classifica nazionale su 107 province. l