Gazzetta di Reggio

Alle urne

Elezioni, si vota sabato 8 e domenica 9 giugno

Giuseppe Boi
Elezioni, si vota sabato 8 e domenica 9 giugno

Sindaci: ricandidatura illimitata nei Comuni sotto ai 5mila abitanti. Terzo mandato per quelli sopra i 15mila

26 gennaio 2024
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Roma Complici le regole dell’Unione Europea, la tornata elettorale prevista a giugno sarà a suo modo una novità. Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl Elezioni 2024 e fissato le prossime Europee e Amministrative per l’8 e il 9 giugno. Così, calendario alla mano, si scopre che le urne non saranno aperte, come di solito, la domenica e il lunedì. Bensì sabato (l’8 giugno dalle 14 alle 22) e domenica (il 9 giugno dalle 7 alle 23).

Il provvedimento varato a palazzo Chigi prevede anche la rimozione del limite al numero dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti e la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni entro 15mila abitanti. Una novità, quest'ultima, che fa esultare il partito di Matteo Salvini. Il Carroccio, guardando soprattutto al Veneto di Luca Zaia, spera in realtà di spingersi oltre puntando al terzo mandato anche per i presidenti di Regione.

Battaglia condivisa dalla Conferenza delle Regioni visto che sia il presidente Massimiliano Fedriga (governatore leghista del Fvg) che il suo vice Michele Emiliano (presidente dem della Puglia) considerano la situazione attuale «incostituzionale» poiché «limita la sovranità popolare».Sul fronte dei sindaci, dopo il via libera al decreto che contiene la norma sui primi cittadini dei piccoli Comuni, ad alzare la voce è invece l'Anci con il suo presidente Antonio Decaro. «A questo punto - sottolinea - diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale».

Ma tornando all’election day, come mai il voto di sabato? Al di là dei proclami di alcune forze politiche, il perché di questa scelta è legato «al condizionamento non indifferente delle regole comunitarie», chiarisce Giacomo Delledonne, ricercatore in Diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Nel nostro ordinamento si vota su due giorni, «ma il Consiglio europeo ha stabilito che ogni stato membro possa indire le elezioni tra giovedì 6 e domenica 9 giugno», spiega. Quindi, per rispettare le date stabilite da Bruxelles, confermare il voto su due giorni e allo stesso tempo accorpare le elezioni in un’unica tornata, «il governo ha recuperato la mezza giornata di voto del lunedì, anticipandola al pomeriggio di sabato».

Non a caso votare per le Europee il sabato non è un fatto nuovo in assoluto: è accaduto anche nel 2004 e nel 2009. È invece una modalità di voto inedita per il rinnovo dei sindaci e consigli comunali. E a questa novità potrebbe essere estesa anche alle Regionali 2024 in Basilicata e Piemonte. Insomma, un esperimento che cambia le abitudini degli italiani e che ci avvicina ad altre realtà europee. «Il voto nei giorni feriali è tipico del mondo anglossassone ed è dovuto all’influenza protestante – spiega Delledonne –. In Gran Bretagna si vota il giovedì, in Canada il lunedì, negli Stati Uniti il voto il martedì è anche costituzionalizzato. Ma si vota in giorni diversi dalla domenica anche nei Paesi Bassi, dove le elezioni europee coincidono per legge con quelle nazionali. Oppure in Repubblica Ceca dove le urne sono aperte il venerdì e il sabato».

Una speranza è che proprio il voto il sabato possa invertire il continuo calo dell’affluenza. «Ma c’è anche il rischio che sia un flop – è l’opinione di Delledonne –. Sull’esercizio del voto conta molto l’abitudine. In più, mentre in passato la partecipazione al voto alle elezioni locali era fortissima, ora anche scegliere il proprio sindaco non ha più lo stesso appeal elettorale». Un’opinione condivisa anche da Lorenzo Pregliasco, sondaggista di Youtrend. «Non penso che votare il sabato avrà particolari effetti – afferma –. Sono convinto che il calo dell’affluenza non sia legato alle ore o ai giorni in cui si può votare. In altre parole, chi vuole votare riesce a farlo anche nel giorno singolo».

Ma dietro la decisione di anticipare il voto al sabato c’è anche un calcolo politico? Difficile dirlo e ancora più difficile stabilire se un eventuale strategia sia vincete. «Storicamente, nella seconda Repubblica si sosteneva che il voto al lunedì potesse aiutare il centrodestra – ricorda Pregliasco –. Ed è forse il motivo per cui il governo ha reintrodotto il voto su due giorni: si riteneva che ci fosse un pezzo di elettorato che la domenica è fuori, soprattutto in primavera che è la stagione in cui di solito ci sono le elezioni, e che il lunedì poteva votare una volta tornato in città. Questo però presupponeva una base sociale che non è più quella di oggi».