Gazzetta di Reggio

L’opinione

Reggio Emilia, parla Adelmo Cervi: «Mobilitazione contro la censura della destra»

Serena Arbizzi
Reggio Emilia, parla Adelmo Cervi: «Mobilitazione contro la censura della destra»

Il figlio di Aldo sul caso Scurati e il nuovo libro sui sette fratelli: «Un’opera seria»

24 aprile 2024
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Reggio Emilia «Mobilitiamoci perché la destra forcaiola al potere ci sta portando verso una brutta china».

Non mancherà di certo Adelmo Cervi alle celebrazioni del 25 aprile nella sua Casa Cervi. Non mancherà nonostante un incidente in bicicletta, in cui è rimasto ferito in Sardegna, abbia messo a dura prova le sue costole.

Adelmo, figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli trucidati dai fascisti, gira l’Italia per perpetuare i valori dell’antifascismo, dei quali la sua famiglia, da decenni, è simbolo. E accoglie con entusiasmo il libro, che verrà presentato oggi alle 17 alla Sala Tricolore di Reggio Emilia, intitolato “Fratelli Cervi. La storia e la memoria” (Viella editrice 2024).

«Ho collaborato con chi ha realizzato il libro: si tratta di tre storici che hanno ricevuto l’incarico dall’Istituto Cervi – spiega Adelmo – Si tratta di un’opera importante. Non posso che parlarne bene, è una ricerca vera e propria sulla storia dei Cervi: cosa che non era mai stata fatta. Per quanto riguarda articoli usciti finora in cui si parla della banda cervi e non è la banda Cervi, specifico che mio padre a tempo pieno era legato alla lotta antifascista con il gruppo partigiano, gruppo di Aldo Cervi, appunto, e altri compagni. Si trattava di un gruppo internazionalista: è stato definito banda in modo denigratorio in seguito a qualche contrasto avuto mio padre all’interno del movimento: non tutte le rose sono senza spine. Era il primo gruppo garibaldino all’interno della lotta partigiana, ma stati stroncati. Per comprendere meglio in cosa consistesse, si può fare un collegamento alle Brigate Internazionali in Spagna. Ecco, credo che un altro lato positivo di questo libro sia proprio che risponde a tutti i revisionisti, soprattutto di destra».

Adelmo Cervi ha seguito anche la polemica che vede al centro lo scrittore e giornalista Antonio Scurati , al quale non è stato fatto leggere il proprio monologo nel corso di una trasmissione Rai.

«È ancora una volta il segno che il Governo e Meloni vogliono comandare su tutto e fanno di tutto per denigrare la resistenza, usando anche metodi scorretti – afferma il figlio di Aldo Cervi –. Scurati tutta la mia solidarietà: spero di incontrarlo, sto con lui e questo episodio, ancora una volta, ci fa capire che abbiamo a che fare con un Governo che costituisce un rischio per la democrazia, è sicuramente pericoloso. Prima, la premier vieta di mandarlo in onda, poi finge di essere democratica perché scrive il monologo sui suoi social. Vogliono imprimere il loro marchio e comunicare che comandano loro. Penso che le forze politiche che credono davvero alla resistenza debbano svegliarsi. Il 25 aprile sarò a Casa Cervi al pomeriggio, al mattino sarò a Bologna: invito tutti a venire».