Gazzetta di Reggio

La perdita

Il buco della sanità sale fino a 577 milioni

Ernesto Bossù
Il buco della sanità sale fino a 577 milioni

Le spese per farmaci e personale allargano il rosso. «La continuità assistenziale è garantita, ma servono sempre maggiori sforzi»

4 MINUTI DI LETTURA





Un buco ipotizzato di 577 milioni di euro nel 2024, in sostanziale continuità con quanto accaduto nel 2023: il bilancio preventivo consolidato regionale sull’anno corrente, quello che analizza i conti delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, fa registrare, ancora una volta, un segno meno particolarmente gravoso. Lo spettro, neanche a dirlo, è che una perdita così ampia sia ormai strutturale e legata indissolubilmente al Servizio sanitario regionale.

Analizzando i dati, infatti, si scopre che i ricavi preventivati nel 2024 sono di 11 miliardi e 539 milioni di euro, in aumento del 3,9% rispetto al 2023, quando in termini assoluti si erano fermati a 11 miliardi e 104 milioni di euro. Allo stesso tempo, però, lievitano anche i costi: escluse imposte e oneri finanziari, le spese sono quantificate a 11 miliardi e 883 milioni di euro nel 2024, mentre l’anno precedente si sono fermate a 11 miliardi e 436 milioni di euro, con una crescita, anche in questo caso, pari al 3,9%, ossia 446 milioni di euro in termini assoluti. Se invece si considerano anche Irap, Ires e interessi economici, ecco allora il dato finale sui costi di produzione, con una perdita complessiva che tocca quota 577 milioni di euro: lo 0,3 per cento in meno del 2023.

Spesa farmaceutica

Un risultato, questo, che secondo il documento votato in giunta regionale e appena pubblicato, è dovuto a diversi fattori: «L’anno 2024 – si legge nell’atto – si presenta particolarmente critico in ragione del sensibile impatto dei rinnovi contrattuali 2022-2024 che gravano interamente sul livello di finanziamento del Sistema sanitario nazionale. Ma anche per i notevoli incrementi attesi per una maggior spesa farmaceutica al fine di continuare a garantire l’attuale livello assistenziale e la presa in carico dei pazienti, oltre al fatto che viene prevista una maggior spesa farmaceutica convenzionata a seguito dell’applicazione del nuovo sistema di remunerazione delle farmacie stesse».

In aggiunta a ciò si apprende che è previsto il «permanere di rilevanti costi energetici ed inflattivi» che quindi incidono sul bilancio finale. Nello schema emerge, com’è ovvio, il grande peso, in termini positivi, dei contributi in conto esercizio, e cioè i fondi erogati a favore del Sistema sanitario regionale: sono quasi dieci i miliardi di euro contenuti nel preventivo del 2024, con un aumento di 271 milioni di euro rispetto al 2023. Un ruolo importante è giocato anche dai ricavi per le prestazioni sanitarie e sociosanitarie, con un valore generato di 958 milioni di euro previsti per l’anno corrente, in crescita dell’8,4%, e cioè di 74 milioni, sui dodici mesi precedenti. La compartecipazione al ticket frutta 169 milioni di euro, accrescendo del 13% il valore rispetto al 2023, quando si era fermata a 150 milioni. Diversi, allo stesso modo, i capitoli di spesa. L’acquisto dei servizi sanitari costa, alle casse del Fondo, ben quattro miliardi e 115 milioni di euro, cioè 119 milioni, pari al 3%, in più rispetto al 2023. In crescita anche l’investimento a favore dell’acquisto di beni, che tra sanitari e non tocca quota due miliardi e 193 milioni di euro contro i due miliardi e 72 milioni dello scorso anno, facendo registrare una crescita di spesa pari al 5,8%.

Poi c’è il capitolo personale. Il costo complessivo, nel bilancio preventivo del 2024, è di tre miliardi e 469 milioni, mentre nel 2023 si era fermato a 3 miliardi e 425 milioni, con un aumento che a conti fatti fa lievitare la somma, in dodici mesi, di 45 milioni di euro, percentualmente pari a una crescita dell’1,3%.

I costi del personale

La ripartizione è così divisa: un miliardo e 102 milioni sono destinati ai dirigenti medici, un miliardo e mezzo al personale sanitario, 143 milioni ai dirigenti non medici, 51 milioni ai dirigenti di altri ruoli e 610 milioni al personale che li affianca. Ampliando lo sguardo, però, sono diverse le cose che balzano all’occhio. Se percentualmente nel 2023 i dirigenti medici si accaparravano il 30,9% della fetta totale dei costi del personale, pari a un miliardo e 58 milioni, nel preventivo del 2024 la cifra sale al 31,75%. Diminuisce invece l’impatto del personale del comparto sanitario che però non ha la qualifica di dirigente, come gli infermieri: nel 2023 pesavano il 45,98% dei costi, pari a un miliardo e 571 milioni di euro, mentre nel 2024 la percentuale scende al 45,11%. In controtendenza, invece, i dirigenti non medici, che ora ottengono il 4,11% della spesa per il personale, a fronte del 3,9%, cioè 49 milioni, del 2023. Capitolo tasse. L’Irap, sulle Aziende sanitarie della regione, costa, alle casse del Fondo, ben 248 milioni di euro, tre in più rispetto al 2023. Il saldo è invece positivo per quello che concerne il rapporto tra proventi e oneri: le entrate straordinarie toccano quota 162 milioni di euro, mentre le uscite straordinarie si fermano a 123 milioni.