Gazzetta di Reggio

L’alluvione

Assicurarsi contro i disastri tanti no all’idea di Musumeci

Evaristo Sparvieri
Assicurarsi contro i disastri tanti no all’idea di Musumeci

Il ministro: «Su base volontaria, tema da affrontare». Ma Salvini lo stoppa. Contraria la Regione: «Così penalizziamo la popolazione meno abbiente»

22 settembre 2024
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Reggio Emilia Una pioggia di no. Dalla Regione fino alla Lega, alleato di governo. Nel giorno in cui il consiglio dei ministri stanzia 20 milioni per l’emergenza, mentre in Romagna è in corso la stima dei danni, fa discutere la proposta del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ovvero quella di un’assicurazione sulle case contro le calamità naturali.

Un’idea tirata fuori dal cilindro mentre non accenna a placarsi il braccio di ferro fra governo e Regione su un’alluvione che – a distanza di un anno dal primo e catastrofico evento – ha messo di nuovo in ginocchio gran parte della nostra regione, riaccendendo i riflettori su un disastro sul quale pesa anche il clima elettorale fra centrodestra e centrosinistra, in uno scambio reciproco di accuse sui temi della prevenzione e della tutela del territorio.

Per Musumeci, i costi per le famiglie per contrarre una polizza «sarebbero certamente minori rispetto ai costi che dovrebbero sostenere per ricostruire la casa». Mentre lo Stato non è «più nelle condizioni di reggere, nel mondo, l’impatto con le criticità ambientali che sono diventate ormai sempre più ricorrenti e di dimensioni spaventose». E ancora: «Se ho una casa accanto a un fiume mi metto al sicuro facendo quello che faccio con la mia macchina con l’assicurazione e per questo parliamo di partenariato pubblico-privato oppure delocalizzo. C’è aperto un confronto, un ragionamento per capire se le compagnie di assicurazione sono disponibili. Abbiamo aperto un confronto, vedremo come finirà. Certamente lo Stato non è più nelle condizioni di poter approntare le risorse necessarie per sempre e per tutti».

L’idea non piace alla Regione: «Non tutti i cittadini possono permettersi un’assicurazione – replica la presidente facente funzione, Irene Priolo – La questione delle assicurazioni non può essere un ribaltamento sui cittadini degli interventi di prevenzione che lo Stato deve fare. Non può esserci uno scaricabarile».

Musumeci, tuttavia, è tornato alla carica, ricordando che l’obbligatorietà della polizza contro i rischi naturali «è un’iniziativa non mia ma del governo, votata dal Parlamento: si tratta di una norma già inserita nella Legge di Bilancio 2024. E riguarda le imprese, escluse le aziende agricole. Ho proposto che questo processo non può non riguardare i privati e le famiglie, gradualmente: nessuno ha parlato di obbligo. Può essere una scelta assolutamente volontaria», ha aggiunto, precisando che «Giorgetti, insieme a Urso, stanno esaminando il decreto attuativo sulla legge già vigente sulle imprese. Superato questo aspetto, si passerà a valutare come intervenire a favore dei privati: si tratta di mettere in garanzia gli immobili dei privati». Il coro di no, nel corso della giornata, si è moltiplicato: da Avs a Italia Viva. Ma l’idea sembra non fare breccia neanche fra gli alleati di governo. Fra i contrari anche Matteo Salvini, leader della Lega: «Lo Stato può dare delle indicazioni, questo vale anche per l'assicurazione, può dare un consiglio, ma non viviamo in uno Stato etico, dove lo Stato impone, vieta o obbliga di fare», taglia corto il vicepremier. l