Gazzetta di Reggio

I dati Codacons

Emilia Romagna: multe da record in 10 mesi verbali per 129 milioni

Stefano Luppi
Emilia Romagna: multe da record in 10 mesi verbali per 129 milioni

Siamo terzi a livello nazionale dove l’incasso è di 1,3miliardi di euro. A Ravenna e Rimini i più tartassati: 40 e 39 euro a testa. I reggiani solo 5,6

30 ottobre 2024
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Se si parla di multe è fortunato chi guida in Molise, in Calabria, Sardegna mentre è “sfortunato” chi si mette al volante in Liguria, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna oltre che in Lazio.

Il motivo è appunto legato alle contravvenzioni che, come calcola l’associazione dei consumatori Codacons, sono elevate a macchia di leopardo: chi viaggia nel primo gruppo di regioni citato paga una media compresa tra i 4,9 e gli 8,9 euro annui mentre chi guida nel secondo gruppo di regioni sborsa mediamente in contravvenzioni tra i 40 e 30 euro.

E se ci focalizziamo sull’Emilia Romagna vediamo che paghiamo mediamente tanto, ma a seconda di dove si risiede.

Pagano tantissimo gli automobilisti delle provincia di Ravenna: 15,6 milioni di euro di proventi dalle multe per i comuni, ossia una media di 40 euro annui per cittadino (se tutti i residenti guidassero). Dati molto simili per Rimini e numeri alle stelle anche per la provincia di Bologna (24,3 milioni incamerati dagli enti locali, una media di 28,8 euro) e di Modena (16 milioni, 22,5 euro per ogni abitante).

Va molto meglio per chi guida e commette infrazioni nelle province di Reggio Emilia (media 5,6 euro annui) e Forlì Cesena (una decina di euro). Ferrara invece è a mezza via con 6,5 milioni incamerati dai comuni, ossia 19 euro di spesa media. Ma non è tutto. È molto più facile prendere una multa nei centri maggiori: ad esempio in provincia di Modena sui citati 16 milioni di proventi negli oltre 40 comuni presenti 9 arrivano nelle casse dei due maggiori, ossia Carpi e il capoluogo. In tutto, rileva l’associazione di categoria, in Emilia Romagna nei primi dieci mesi dell’anno sono entrati circa 129 milioni di euro.

Tartassati dalle multe

Regione a due facce, ma soprattutto Italia a due facce, relativamente ai primi dieci mesi del 2024. In tutto la cifra monstre generata dalle contravvenzioni, infatti, raggiunge gli 1,3 miliardi di euro, soldi però generati in maniera non omogenea sul territorio.

La Lombardia infatti detiene il primato degli incassi con ben 324 milioni di euro, seguita da Lazio (130 milioni) e appunto Emilia Romagna mentre il fanalino di coda è il piccolo Molise con appena 1,4 milioni di euro raccolti dai comuni nel periodo considerato. Se vediamo le grandi città Milano è in testa alla classifica delle entrate da multe con 128,7 milioni di euro, al secondo posto, ma lontano, c’è Roma con 88 milioni e Torino con 43,7 milioni di euro mentre al nord soprattutto “falcidiano” gli automobilisti anche i piccoli comuni visto che gli enti locali con meno di 5mila abitanti raccolgono grazie alle sanzioni stradali ben 72,7 milioni di euro.

Situazione dei velox

Il tema multe si lega a doppio filo con la situazione dei velox che, come si ricorderà, al momento in molte parti d’Italia sono stati bloccati da una sentenza della Cassazione e da un successivo sequestro in giro per l’Italia da parte della Procura di Cosenza. Tra le strumentazioni sequestrate anche quelle collocate a Masone e Codemondo, nel Reggiano e a Formigine poco fuori Modena. Probabile che sulla situazione si capirà meglio nei prossimi mesi con l’approvazione, in ritardo, del nuovo Codice voluto dal ministro Salvini e poi a maggio quando scadrà per i comuni il termine entro il quale accordarsi con le Prefetture per posizionare i velox sulle strade con maggiori incidenti.

Fabio Galli, vicepresidente Codacons Emilia Romagna, si sofferma sulle polemiche ricorrenti riguardo al fatto che i comuni facciano cassa con le multe e anche sulla nebulosa situazione dei velox.

«Attendiamo la riforma del Codice della strada - spiega Galli - ma noi, mentre siamo sempre favorevoli a colpire con la massima severità chi viola le regole e mette a rischio la sicurezza sulle strade, non possiamo non rilevare come le multe continuino a rappresentare una immensa fonte di guadagno per gli enti locali. Peraltro la trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni locali non solo non aumenta, ma sembra addirittura peggiorare e in ogni caso all’aumento dei controlli elettronici si associa, dicono gli studi più recenti, un aumento degli incidenti visto che molti accelerano superato il velox. Più in generale occorre sapere meglio come i comuni spendono i proventi delle multe che devono andare per la manutenzione delle strade, per l’illuminazione, per le corsie di emergenza in tangenziale». Galli ricorda in conclusione la questione velox: «Noi non capiamo perché i comuni, che hanno le risorse e il tempo per ottemperare a tutto ciò, non si rivolgono a ditte che omologhino e approvino i velox montati sulle strade, due operazioni diverse ed entrambe obbligatorie. Occorre poi che il modello delle strumento omologato sia a disposizione per controlli al Ministero. Solo con strumenti rispettosi della legge poi i Comuni potranno pretendere dagli automobilisti il rispetto del codice».

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