Gazzetta di Reggio

Il fatto

Ferrara, passa la frontiera a Trieste e scopre la condanna a 3 anni

Daniele Oppo
Ferrara, passa la frontiera a Trieste e scopre la condanna a 3 anni

L’autotrasportatore straniero non sapeva del processo per tentata corruzione e resistenza a pubblico ufficiale risalente a marzo 2017

02 aprile 2024
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Ferrara Quando un mese fa con il suo camion ha attraversato la frontiera tra la Slovenia e l’Italia, la Guardia di Finanza di Muggia (Trieste) gli ha consegnato un ordine di carcerazione, sospeso, a tre anni di reclusione derivante da una condanna del Tribunale di Ferrara per tentata corruzione e resistenza a pubblico ufficiale. I finanzieri hanno però dovuto chiamare un interprete perché lui, 33enne romeno, di italiano non sembra capire né parlare una parola. Ed è da questo fatto che nasce la richiesta, avanzata dal suo legale d’ufficio, l’avvocato Simone Bianchi, alla Corte d’appello di Bologna: la rescissione del giudicato per la revocazione della condanna definitiva, perché c’è il dubbio, se non la certezza, che il 33enne sia stato processato senza che ne sapesse nulla, dichiarato erroneamente assente, violando così il suo diritto alla difesa.

La non comprensione della lingua appurata alla frontiera - ma anche con il suo legale “parla” usando il traduttore di Google - confligge con alcuni dei “fatti” alla base della condanna. Il primo è che, così riportarono i carabinieri che lo fermarono sulla Romea nel marzo 2017, a loro avrebbe parlato in italiano quando avrebbe scaraventato sul cruscotto della Gazzella 40 euro per non farsi ritirare la patente, cosa che, insieme alla resistenza per non essersi inizialmente fermato all’alt portò al suo arresto. Qui si innesta un secondo fattore: all’epoca l’arresto venne considerato “indice” di conoscenza del procedimento, ma in realtà il 33enne venne liberato immediatamente senza mai apparire davanti a un magistrato. Altra discrasia: venne dichiarato domiciliato a Bologna, ma non risulta aver mai vissuto in Italia.