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Studentessa dell’ateneo di Modena e Reggio Emilia su Onlyfans: «Voglio laurearmi ed essere indipendente»

Gianni Parrini
Studentessa dell’ateneo di Modena e Reggio Emilia su Onlyfans: «Voglio laurearmi ed essere indipendente»

La fuorisede Debora Lombardi: «È un lavoro come un altro»

17 dicembre 2023
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Vivere e studiare lontano da casa è impegnativo e soprattutto costoso. C’è chi si arrangia con qualche lavoretto, magari facendo il cameriere, e chi invece si butta su Onlyfans, la piattaforma su cui i creatori di contenuti – spesso per adulti – possono guadagnare cifre più o meno elevate grazie agli abbonamenti sottoscritti dai fan.

Debora Lombardi, 24enne lucchese, studentessa di Scienze e Tecniche Psicologiche a Unimore, ha scelto la seconda strada. «Da tre anni vivo a Bologna, una città che mi piace e che è vicina a Reggio Emilia, dove sto frequento le lezioni – dice – Sto preparando la tesi per la laurea triennale».

Come è iniziata l’esperienza su Onlyfans?

«Per caso, direi. Era novembre 2021 quando ho conosciuto una ragazza che produceva contenuti per la piattaforma. Me ne parlava bene ed ero incuriosita, così ho deciso di provare. Quando ho visto le entrate ho deciso di continuare e di investirci».

Quanto guadagnava?

«All’inizio solo poche centinaia di euro al mese. Non sapevo come muovermi in questo settore. Ma era bello: riuscivo comunque a pagarmi le spese. Da un anno, invece, è diventata un’attività vera e propria: ho aperto la partita Iva, pago le tasse e ci dedico circa 8 ore al giorno. Quanto guadagno? Più dello stipendio medio e riesco a mantenermi e a studiare lontano da casa».

Che difficoltà ha incontrato agli inizi?

«Non tanto l’imbarazzo, quanto l’impreparazione: non sapevo come promuovermi nel modo giusto e postavo foto di scarsa qualità».

Ci sono anche aspetti problematici in questa attività: il rapporto con se stessi, l’esposizione al giudizio altrui, l’oggettificazione del corpo.

«Questo lavoro puoi farlo solo se hai la capacità psicologica di preservarti da giudizi e discriminazioni. Di certo non è adatto a tutti. E poi servono costanza e dedizione. Ho imparato a valorizzarmi, ho migliorato il rapporto con il mio corpo e anche nell’ambito della sessualità, dove ero più bloccata, mi sono lasciata andare. Poi mi ha dato indipendenza e insegnato l’attitudine al lavoro».

I familiari come l’hanno presa?

«Mediamente. Ho dovuto spiegare bene di cosa si tratta, ma non c’è stata una forte resistenza: alla fine è un lavoro come un altro».

E i suoi fan chi sono?

«La maggior parte di Bologna, media 30 anni. Alcuni hanno delle forme di feticismo e nel mio caso apprezzano i peli sotto le ascelle. Il segreto è mostrarsi per quello che si è: non basta far vedere il sedere. Sono una ragazza che studia, balla nei locali queer e ha un profilo su Onlyfans. Cerco di raccontarlo. Con i fan più “fedeli” mi sento tranquilla a mandare contenuti extra».

Esperienze spiacevoli?

«Non con gli abbonati e nemmeno nella vita reale. Su Instagram, invece, capitano commenti negativi, ma non me la prendo. Qualche problema a volte ce l’ho con gli over 40: dopo un paio di chat ti chiedono subito un incontro. Onlyfans non è questo: produco contenuti per adulti e mi spoglio davanti a una telecamera in camera mia. Finisce lì».

Come vede il suo futuro?

«Voglio laurearmi ma finché questa attività mi dà indipendenza non intendo rinunciarci. Anzi, voglio svilupparla. Da qualche tempo, con una socia, faccio da manager a ragazze alle prime armi per aiutarle a crescere nel settore».