Leonardo Glauco Maini Barbieri, dai milioni di follower su TikTok al negozio “lusso di seconda mano”
L’influencer carpigiano: «L’obiettivo è ridare vita a borse, scarpe e cinture»
CARPI. «Un grande atto d’amore per la mia città e, al tempo stesso, un modo per riamare e riscoprire capi d’abbigliamento e accessori fashion, donando loro nuova vita». Questo lo spirito che muove “Leo luxury second hand”, il negozio che da ieri ha aperto i battenti in via San Francesco 1, nel cuore del centro storico di Carpi, grazie a un’idea, all’amore per la moda nel rispetto di valori quali l’ecologia e il lavoro che sta dietro a ogni capo di Leonardo Glauco Maini Barbieri. Divenuto notissimo grazie ai numerosi follower su Tik Tok e i social in generale, Maini Barbieri ora inizia una nuova avventura nel campo commerciale e ha deciso di partire dalla sua Carpi, tra spazi minimalisti bianchi, «in cui i capi saranno protagonisti, insieme alla volontà di farli rivivere».
Partiamo dalla più classica delle domande, come le è venuta l’idea di aprire il negozio?
«Ho lavorato un anno a Firenze per un negozio in second hand e ho pensato di spiccare il volo aprendo un’attività in proprio, nella mia città, che io adoro, e mettendomi alla prova in prima persona. Si tratta di un atto d’amore verso la mia città che avrà radici in via San Francesco 1, nel cuore del centro storico. Voglio portare una ventata di novità a Carpi: si tratta di un negozio unico nel suo genere».
Quale sarà l’anima dell’attività?
«Ridare vita ai capi second hand e accessori: borse, scarpe, bijoux, cinture, occhiali da sole, cappelli e guanti. Tutto quanto abbia a che fare con il mondo della moda. Ridare una seconda vita alle cose belle».
Come funziona?
«È tutto in conto vendita: si viene in negozio con i capi o gli accessori e si sottoscrive un contratto in cui si accorda una valutazione di quanto mi si porta. Il tutto verrà esposto e nel momento in cui lo venderò verrà bonificato al cliente l’importo concordato in precedenza. Con quest’iniziativa voglio che esca il potere degli abiti. Si tratta di un negozio molto chiaro, in cui il concetto di “nuova vita del capo” sia rappresentata in modo pulito, che sappia di boutique. Si deve avere la percezione di cose pre-loved, pre-amate. Diamo un senso di un consumismo meno frenetico, dei valori di ecologia della moda. E, aspetto molto importante, diamo risalto al rispetto nei confronti dei lavoratori. In questo modo, non facciamo giacere capi e accessori negli armadi, dove le cose non si usano e possono deteriorarsi, perdendo di valore. È preferibile invece donare ad altri la possibilità di amarli».
Qual è il suo sogno nel cassetto?
«Io mi auguro che i miei clienti trovino un luogo di benessere: saranno serviti da me personalmente, come dei principi, perché sarò il factotum. Io cerco di portare felicità nella bellezza. I clienti possono arrivare da me con un capo di abbigliamento o un accessorio fashion. Tutto quello che riterrò bello da poter esporre, tutto quanto si possa rivivere e possa diventare oggetto di fame di novità sarà protagonista».
C’è una chicca nel suo negozio.
«Vi sarà un pezzo d’arte molto bello, un ritratto fattomi da un artista di Pietrasanta, Martin Lucchini, composto di fili di tessuto tirati in un cerchio di chiodi: rappresenta un po’ anche la firma del negozio».