Gazzetta di Reggio

Il caso

Il campo da golf di Sestola scompare: trattori in azione, il terreno è stato arato

di Daniele Montanari
Il campo da golf di Sestola scompare: trattori in azione, il terreno è stato arato

L’ira di Magnani: «Si poteva salvare l’impianto, ma qualcosa è andato storto negli accordi tra amministrazione, proprietà e gestione»

3 MINUTI DI LETTURA





SESTOLA. C’era una volta il campo da golf di Sestola, una realtà unica nel suo genere in Appennino che attirava appassionati anche dalla pianura. Adesso c’è un campo arato. A meno di colpi di scena, pare proprio la fine di una prestigiosa storia iniziata nel 2003, nell’indifferenza generale. Una storia fatta di alti e bassi, legati prima al dissesto finanziario della Sirs spa a cui faceva capo, poi alla successiva asta, i passaggi di mano senza nessun concreto piano di rilancio. Fino adesso all’arrivo del trattore.
Il cittadino
A sollevare il caso è il sestolese Luciano Magnani chiedendosi, come privato cittadino, se si è fatto davvero tutto il possibile per evitare che si arrivasse a questo punto, impoverendo tutto il territorio con la cancellazione di una struttura storica. «Da tanti anni ho sempre cercato, anche tramite i giornali, di valorizzare lo splendido territorio in cui ho la fortuna di vivere e lavorare, da cittadino innamorato del proprio paese. La settimana scorsa, spostandomi da Sestola a Fanano sulla provinciale, lì dove c’era il campo da golf ho visto, con sbigottimento, un trattore che stava arando il green e tutto il terreno. Pensavo di sognare. Un paese come Sestola che vive prevalentemente di turismo, al punto che l’amministrazione comunale sta pensando di applicare la tassa di soggiorno, permette che venga eliminato un campo da golf unico nell’Appennino, fiore all’occhiello di tutto il territorio».
Cosa è andato storto?
«Non sono un golfista – precisa Magnani – ma conosco un po’ la realtà: fino a due anni fa il golf aveva cento iscritti, e tanti altri appassionati che frequentavano il Cimone Golf Club. So che c’è stato un dialogo tra le varie parti – proprietà, gestione, amministrazione – e mi chiedo cosa non ha funzionato. Penso che per l’amministrazione comunale (come sono certo abbia suggerito anche la Regione) non fosse difficile fare un mutuo da 200mila euro col Credito sportivo, con rate spalmate sui vent’anni. Con le agevolazioni previste per le pubbliche amministrazioni, il tasso sarebbe stato meno del 7% e l’affitto corrisposto dalla gestione avrebbe permesso di pagare completamente la rata. Non si sarebbe fatto alcun debito e tra vent’anni il Comune si sarebbe trovato proprietario di un impianto da golf. Temo sia mancata lungimiranza nel vedere il nostro paese di qui a vent’anni».
Nessuna protesta
«La conclusione – chiosa Magnani – è che l’unico golf dell’Appennino la scorsa settimana è stato distrutto nel silenzio. Ci si potevano aspettare proteste, invece questo triste epilogo è arrivato nell’indifferenza generale, minoranza compresa. Non si può non restare perplessi. Forse oggi c’è meno lungimiranza di quella delle generazioni passate, che portarono Sestola ad essere la Perla dell’Appennino».