Gazzetta di Reggio

Mobilità

Fermata Frecciarossa a Modena, la Regione alza la voce: che beffa l’annuncio di Salvini

Fermata Frecciarossa a Modena, la Regione alza la voce: che beffa l’annuncio di Salvini

Il presidente della Regione de Pascale al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Serve un tavolo congiunto». Ma da Roma la risposta amara

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MODENA. Un tavolo congiunto tra Trenitalia e RFI, coordinato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per rivedere le modifiche all’offerta ferroviaria a lunga percorrenza introdotte da Trenitalia con il cambio orario di dicembre 2025. È la richiesta avanzata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e dall’assessora ai Trasporti, Irene Priolo, dopo l’annuncio della soppressione delle fermate dei Frecciarossa 9330 Roma-Milano e 8819 Milano-Bari a Piacenza, Parma e Modena. Una decisione che, sottolineano presidente e assessora, non è mai stata comunicata attraverso canali istituzionali, ma appresa a mezzo stampa e da segnalazioni dei viaggiatori, senza alcun coinvolgimento preventivo della Regione.

L’attacco

«Decisioni di questo impatto non possono arrivare senza condivisione con le istituzioni territoriali – affermano de Pascale e Priolo – soprattutto quando riguardano collegamenti strategici che servono quotidianamente migliaia di persone. La cancellazione di queste fermate rischia di penalizzare tre città capoluogo e di generare un sovraccarico ulteriore sui treni regionali. Per questo chiediamo l’attivazione immediata di un tavolo con Trenitalia e RFI: la programmazione dell’alta velocità è nazionale, ma gli effetti ricadono sui territori, ed è necessario un confronto trasparente e orientato a soluzioni che garantiscano continuità, qualità e accessibilità del servizio».

La proposta di rimozione

Il Frecciarossa 9330 rappresenta l’ultimo collegamento serale diretto da Roma verso Modena, Parma e Piacenza, mentre l’assenza di stop del Frecciarossa 8819 su Parma e Modena ridurrebbe ulteriormente le possibilità di viaggio lungo una direttrice molto utilizzata. Le modifiche si inseriscono in un contesto in cui non è possibile incrementare i servizi regionali o attestare nuovi treni su Milano Centrale, con il rischio di aumentare la pressione sulla rete locale e indebolire l’integrazione tra lunga percorrenza e servizi regionali. Da qui la richiesta di un confronto urgente, in particolare sulle fasce orarie più sensibili, per individuare soluzioni che mantengano un livello di servizio adeguato alle esigenze della mobilità quotidiana.  «Non chiediamo privilegi – ribadiscono presidente e assessora – ma servizi coerenti con la domanda di mobilità e con il ruolo dell’Emilia-Romagna nelle principali direttrici nazionali. Le comunità locali hanno diritto a collegamenti affidabili, costruiti attraverso un dialogo trasparente tra istituzioni e gestori».

La risposta di Salvini: beffa per Modena

In serata una beffa per Modena. Il ministro Matteo Salvini ha fatto sapere che «a seguito delle numerose richieste di cittadini, rappresentanti del territorio, ma anche di imprese e amministratori locali, il Ministro incontrerà l'Ad di Ferrovie dello Stato Stefano Antonio Donnarumma per far mantenere la fermata serale del Frecciarossa a Piacenza».

Costi e Sabattini

Alla protesta si uniscono i consiglieri regionali del Partito Democratico Maria Costi e Luca Sabattini. «La decisione, che al momento appare ingiustificata, rischia di creare un serio disagio ai pendolari modenesi. Quali misure sono previste per tutelarli?», chiedono i due consiglieri. «Ed è stato messo a punto un piano di potenziamento dei servizi regionali, comprensivo dell’integrazione oraria e infrastrutturale con l’Alta Velocità, per garantire che la mobilità del territorio non subisca un peggioramento, ma possa invece beneficiare delle nuove infrastrutture in termini di efficienza, competitività e qualità del servizio?». Costi e Sabattini annunciano una Risoluzione che impegna Giunta e Governo a trovare risposte adeguate per tutti i territori emiliani interessati dalla soppressione.

La Regione scrive a Trenitalia

Intanto, il presidente de Pascale e l’assessora Priolo hanno fatto sapere di avere pronta una lettera indirizzata all’amministratore delegato di Trenitalia per chiedere chiarimenti sulle motivazioni della soppressione e verificare eventuali margini di revisione del provvedimento. Sul caso modenese interviene anche la senatrice Enza Rando, che ha presentato un’interrogazione. «È necessario richiamare al rispetto degli impegni assunti – affermano Costi e Sabattini – chiedendo il ripristino delle fermate previste o, quantomeno, la definizione di un calendario certo per la loro introduzione, così da garantire pari opportunità di accesso al servizio rispetto agli altri territori. Inalternativa occorrerà individuare e attuare soluzioni alternative subito praticabili».