A Medolla il re della chirurgia intima: «Ecco cosa mi chiedono le donne»
Il dottor Pietro Loschi tra i pochi in Italia ad effettuare questo tipo di interventi. «Le mie pazienti? Ragazze che si vergognano delle proprie parti intime. C’è anche chi chiede di poter tornare vergine»
MEDOLLA. La chirurgia estetica è un mare magnum spesso fonte di dibattito. Ma c’è una branca o, meglio, una nicchia forse ancora poco conosciuta: si occupa degli interventi intimi femminili. Il nome tecnico è vaginoplastiche e sono in continuo aumento, anche e specialmente tra ragazze giovanissime che chiedono di modificare l’aspetto delle proprie parti intime o di riacquistare la verginità. Un trend in rapida crescita e che interessa anche Medolla.
È qui infatti che ha la sua sede la Clinica Dardano, con al timone il dottor Pietro Loschi, 43 anni, mirandolese, già ospite a La Zanzara su Radio 24 e tra i pochi nel nostro Paese ad occuparsi di questo tipo di chirurgia che è un po’ «un tabù, come tutto ciò che riguarda il sesso. Ma legittima e legale».
Loschi, come ha iniziato questo mestiere?
«Mi sono laureato in Medicina a Unimore, poi ho lavorato al Policlinico e una decina d’anni all’Istituto europeo di oncologia prima di costruire da zero clinica Dardano a Medolla, dove ci occupiamo di salute a 360 gradi, con gli oltre 25 specialisti di tutte le branche. Personalmente eseguo interventi estetici e ricostruttivi, compreso l’ ambito di prevenzione e ricostruzione mammaria, con il nostro programma “Seno Sereno”. La clinica si sta ampliando e nel giro di qualche mese apriremo ulteriori spazi ambulatoriali ».
Quali sono gli interventi di chirurgia estetica più richiesti?
«Sicuramente quelli per aumentare il seno e quelli al viso, soprattutto le palpebre, poi le liposuzioni. Ma ci occupiamo anche di chirurgia funzionale, per esempio di diastasi addominale».
E la chirurgia intima?
«Negli ultimi anni ha subito un’impennata importante, anche se rimane una nicchia. Sono sempre di più, infatti, le ragazze che vengono da me in studio e chiedono una vaginoplastica».
Ovvero?
«Vogliono ridurre le grandi o le piccole labbra o rimodellarle, perché le loro parti intime non piacciono, e ricorrono alla chirurgia plastica. In alcuni casi l’ipertrofia delle piccole labbra può creare difficoltà, a fare sport o nei rapporti, e quindi sono richieste di tipo funzionale. Ma molte operazioni sono di natura estetica: come la richiesta di una “Barbie Vagina”, liscia e piatta, senza nulla in fuori».
Insomma, una moda…
«Sì, è un trend che negli Stati Uniti va forte da alcuni anni e da un po’ ha raggiunto l’Europa, prima l’Inghilterra e ora anche noi. Va di pari passo come la moda della depilazione. C’è, ovviamente, un legame forte con i social e piattaforme come Onlyfans, dove si è più esposti al nudo e si inseguono determinati canoni estetici».
Chi è il cliente medio che le chiede questi trattamenti?
«Di solito sono ragazze tra i 20 e i 30, anche 35, sportive, molto attente alla parte alimentare e che curano l’estetica del proprio corpo, comprese le parti intime. Ma questo non è l’unica tipologia di intervento intimo che realizzo».
Ci faccia qualche altro esempio.
«C’è l’imenoplastica. Un intervento che restituisce la verginità, ossia “ricostruiamo” l’imene. In questo caso non sono ragazze giovanissime a farne richiesta, ma donne più adulte. Spesso sono ragazze col desiderio di arrivare vergini al matrimonio. Il costo è di 3/5mila euro, mentre per una vaginoplastica siamo sui 2/4mila».
Le sono mai arrivate richieste un po’ sopra le righe?
«È capitato che ragazze molto giovani, minorenni, venissero in clinica con richieste parecchio spinte, ovviamente non accolte. Poi è chiaro che, se arriva una 18enne, che ha raggiunto l’età minima per questo tipo di interventi, e chiede di fare un’operazione importante, che cambierà il suo aspetto fisico per il resto della sua vita cerchiamo di trovare un compromesso che la soddisfi, ma senza snaturarla troppo. Ritengo che ogni donna abbia il diritto di sentirsi più bella e accettarsi. Se significa passare dal chirurgo plastico non ne vedo il problema».
Cosa ne pensa dell’influencer Michelle Comi, che si è fatta testimonial della chirurgia intima?
«Penso che ognuno sia libero, compiuti i 18, di fare quello che vuole. Anche senza bisogno di fare diari pubblici come fa lei».
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