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La pista di Cella non è sicura

La pista di Cella non è sicura

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«Perché la pista ciclabile accanto all'ex Marabù non è illuminata pur essendoci i lampioni?». La protesta arriva da alcuni cittadini della zona di Cella e Pieve Modolena che utilizzano quotidianamente quella pista. «Così è pericolosa» protesta una lettrice. E proprio le piste ciclabili cittadine sono al centro di un'interpellanza presentata dall'Italia dei valori. «Eccessivo - dice il capogruppo Marco Fantini - il costo di un milione e 200mila euro delle nuove piste previste».
«Siamo a favore delle piste ciclabili come mezzo per alleggerire il traffico e migliorare la qualità dell'aria e dell'ambiente - premette Fantini -. Il 27 novembre scorso la giunta comunale ha approvato una delibera concernente la realizzazione e il completamento di percorsi ciclopedonali sulla statale 9, in via Bassi, via Fratelli Rosselli e via Benedetto Croce. Gli interventi vanno a coprire una lunghezza complessiva di quattro chilometri e 390 metri. Il costo? Un milione e 200mila euro. In pratica 273mila euro al chilometro».
Una cifra che il capogruppo dell'Italia dei valori in consiglio comunale giudica spropositata. «La Federazione italiana amici della bicicletta - puntualizza Fantini - ha pubblicato un prezzario dettagliato comprendente numerose tipologie di piste ciclabili, i cui costi variano da 22mila euro al chilometro per le piste ciclabili diciamo più semplici fino a 216mila euro al chilometro per quelle che richiedono interventi più complessi, nuovi e particolari impianti di illuminazione, fondi particolari e opere di smantellamento di strutture esistenti. Bene: il prezzo massimo riguarda piste a doppio senso di marcia in sede propria, mentre parte delle piste previste dalla delibera approvate dalla giunta sono in adiacenza della sede stradale esistente e il loro prezzo, sempre secondo le tabelle diffuse dalla Fiab, si aggira sui 100mila euro al chilometro. Perché questo scarto?».
«Se vogliamo stimolare - spiega - la costruzione di piste ciclabili, non possiamo farci carico di costi eccessivi, soprattutto perché almeno apparentemente ingiustificati. Come si giustifica, infatti, questo aumento di spesa rispetto a quanto indicato da una fonte autorevole? Secondo il prezziario della Fiab, infatti, la costruzione e la sistemazione delle piste dovrebbe costare circa la metà».
Chiede risposte precise alla giunta, Marco Fantini.
«Se non avremo risposte circostaziate - afferma con decisione - sono intenzionato a rivolgermi alla Corte dei conti. Qui non parliamo di uno scarto di 50mila euro ma di quasi il doppio della cifra prevista e noi cittadini meritiamo di conoscere il motivo. Non vorremmo infatti che sotto l'appeal della dicitura "piste ciclabili" si voglia nascondere la realizzazione di lavori di altro tipo».