Gazzetta di Reggio

Reggio

«Sfiorato» dalla cronaca nera nel 2002

«Sfiorato» dalla cronaca nera nel 2002

Cercò di vendere casa ai Finamore prima della strage

22 marzo 2008
2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO. Pino La Monica era già stato «sfiorato» dalla cronaca nera. Suo malgrado, sei anni fa, in occasione di uno dei fatti di sangue più agghiaccianti della storia della nostra provincia: la strage di Botteghe di Albinea, in cui morirono - torturate e uccise dal colonnello in congedo della guardia di finanza Renzo Finamore - la moglie dell’ex comandante delle Fiamme gialle Alberta Ratti e la figlia Valentina. Prima di togliersi la vita, il militare aveva ucciso anche il fidanzato della figlia, Fabrizio Naitana.
Fu proprio la Gazzetta a scoprire che la causa scatenante della follia di Renzo Finamore era stata con ogni probabilità la decisione - presa dalla moglie e dalla figlia qualche giorno prima di morire ammazzate - di lasciare la villa di Botteghe di Albinea per andare a vivere da sole, in città. In un attico di viale Piave, all’epoca di proprietà di Pino La Monica. «Non vogliamo soldi, nè tantomeno vogliamo accanirci con la famiglia Finamore, di cui possiamo soltanto parlare bene». Parlava così, intervistato dal cronista Pino La Monica, pochi giorni dopo la tragedia, all’interno dell’attico in cui viveva e che aveva già sgomberato per far posto alle nuove inquiline. Quando ad Albinea si era consumata la tragedia, alla famiglia di viale Piave è crollato il mondo addosso: «Il nostro problema - spiegava in quei giorni La Monica - è che non abbiamo un tetto sotto cui stare e quest’atto che ha fatto il nostro legale ha il solo scopo di tutelare noi stessi». Per questo assieme ai genitori, assistito da un legale, allora Pino La Monica aveva presentato una diffida agli eredi Finamore. «Lo scopo - aveva detto l’educatore - non è quello di accanirci contro una famiglia così duramente provata, ma semplicemente quello di conoscere le loro intenzioni rispetto a un contratto che noi intendevamo onorare appieno».
Già allora Pino La Monica era un giovane che si stava facendo apprezzare e conoscere nel mondo teatrale e in quello dell’intrattenimento.(m.s.)