Camion distrutti da un rogo doloso
3 MINUTI DI LETTURA
BRESCELLO. Fiamme appiccate ancora prima di mezzanotte lungo la circonvallazione; a bruciare sono stati tre camion per il trasporto degli inerti, di proprietà di un’azienda edile, la ditta «Le Rose». Difficile pensare al semplice gesto vandalico o di un folle piromane: è l’ombra del racket invece, ancora una volta, ad allungarsi sulla Bassa reggiana. Le modalità del blitz fanno pensare a una pesante intimidazione, magari legata a una estorsione fallita. I mezzi sono andati distrutti, il danno supera i 250mila euro. Molti residenti hanno assistito alle operazioni di spegnimento.
I tre camion erano parcheggiati in viale Moro in un’area di sosta all’ex Arkos, una fabbrica dismessa. Mezzi praticamente nuovi e in forza a una ditta, con sede a Cutro nel Crotonese, ma presente da anni nella nostra provincia dove ha diverse commesse.
I titolari dell’impresa negano di avere mai ricevuto minacce o di essere caduti nella rete del racket delle estorsioni. Un’ipotesi però che, inutile dirsi, i carabinieri, che ora indagano sull’incendio, non scartano affatto considerando il contesto, quello del settore edile spesso nelle mani dei clan calabresi anche nel nostro territorio, in cui è maturato.
L’allarme a Brescello è scattato poco dopo le 23,30. Le fiamme sono divampate tra i mezzi, parcheggiati l’uno accanto all’altro, e non è escluso che il fuoco sia stato appiccato contemporaneamente in più punti. In pochi minuti infatti ha avvolto tutti e tre i camion.
Si trattava di mezzi, adibiti al trasporto degli inerti, acquistati di recente e di un valore considerevole. Il fuoco li ha distrutti completamente arrecando all’azienda proprietaria un danno enorme, appunto superiore ai 250mila euro.
Il rumore delle fiamme e delle esplosioni provocate dall’intenso calore, hanno richiamato diversi residenti della zona. In pochi minuti davanti all’ex Arkos si sono radunate almeno una trentina di persone, svegliate da questo furioso incendio. Diverse le chiamate di aiuto al 115.
Dal comando provinciale di Reggio e dal distaccamento di Guastalla dei vigili del fuoco sono usciti più mezzi con diverse squadre. Rapido il loro arrivo in viale Aldo Moro.
Ma questo non è bastato a salvare anche solo uno dei tre camion: cosa che la dice lunga sulla volontà distruttrice degli attentatori. Per i vigili del fuoco dunque l’intervento non è stato affatto facile e si è protratto fino alle 2,30.
Sono stati i vigili del fuoco poi a richiedere l’intervento dei carabinieri, sospettando fin da subito l’origine dolosa dell’incendio: sul posto non sono state trovate taniche di benzina, ma la dinamica con cui le fiamme si sono propagate la dice lunga.
Sul posto sono arrivate quindi anche le pattuglie dei militari dell’Arma agli ordini del maresciallo Stefano Airini, allertati dalla centrale operativa del comando di Guastalla.
I proprietari dei mezzi sono stati tra i primi ad arrivare e subito sono stati sentiti dai carabinieri ai quali hanno negato di avere mai ricevuto richieste di «pizzo» o minacce. Le modalità del blitz incendiario però non possono fare escludere un atto intimidatorio, magari nell’ambito di un tentativo di estorsione.
I tre camion erano parcheggiati in viale Moro in un’area di sosta all’ex Arkos, una fabbrica dismessa. Mezzi praticamente nuovi e in forza a una ditta, con sede a Cutro nel Crotonese, ma presente da anni nella nostra provincia dove ha diverse commesse.
I titolari dell’impresa negano di avere mai ricevuto minacce o di essere caduti nella rete del racket delle estorsioni. Un’ipotesi però che, inutile dirsi, i carabinieri, che ora indagano sull’incendio, non scartano affatto considerando il contesto, quello del settore edile spesso nelle mani dei clan calabresi anche nel nostro territorio, in cui è maturato.
L’allarme a Brescello è scattato poco dopo le 23,30. Le fiamme sono divampate tra i mezzi, parcheggiati l’uno accanto all’altro, e non è escluso che il fuoco sia stato appiccato contemporaneamente in più punti. In pochi minuti infatti ha avvolto tutti e tre i camion.
Si trattava di mezzi, adibiti al trasporto degli inerti, acquistati di recente e di un valore considerevole. Il fuoco li ha distrutti completamente arrecando all’azienda proprietaria un danno enorme, appunto superiore ai 250mila euro.
Il rumore delle fiamme e delle esplosioni provocate dall’intenso calore, hanno richiamato diversi residenti della zona. In pochi minuti davanti all’ex Arkos si sono radunate almeno una trentina di persone, svegliate da questo furioso incendio. Diverse le chiamate di aiuto al 115.
Dal comando provinciale di Reggio e dal distaccamento di Guastalla dei vigili del fuoco sono usciti più mezzi con diverse squadre. Rapido il loro arrivo in viale Aldo Moro.
Ma questo non è bastato a salvare anche solo uno dei tre camion: cosa che la dice lunga sulla volontà distruttrice degli attentatori. Per i vigili del fuoco dunque l’intervento non è stato affatto facile e si è protratto fino alle 2,30.
Sono stati i vigili del fuoco poi a richiedere l’intervento dei carabinieri, sospettando fin da subito l’origine dolosa dell’incendio: sul posto non sono state trovate taniche di benzina, ma la dinamica con cui le fiamme si sono propagate la dice lunga.
Sul posto sono arrivate quindi anche le pattuglie dei militari dell’Arma agli ordini del maresciallo Stefano Airini, allertati dalla centrale operativa del comando di Guastalla.
I proprietari dei mezzi sono stati tra i primi ad arrivare e subito sono stati sentiti dai carabinieri ai quali hanno negato di avere mai ricevuto richieste di «pizzo» o minacce. Le modalità del blitz incendiario però non possono fare escludere un atto intimidatorio, magari nell’ambito di un tentativo di estorsione.